"Con c'erta gente proprio non si lavora" dixit.

...tra la Nostalgia,
il Cervello e la Mente,
il Vento della vita,
le Bambole
e il Corpo umano...
...si...hem...insomma...tra:
Cervello e Mente, Vento della vita, Corpo umano, Nostalgia e Bambole...
...ecco...tu...heem...tu...traa...
...queste scelte...ecco...tuu,
quale sceglieresti?












# Ma dici a me?
- Hem...no, non dicevo a te.
# ...oooh...sigh...e a chi allora?
- Dicevo al nostro piccolo ascoltatore, a quel puntino li infondo che guarda, è li che ci vede!!
# ...ooOH!!
- Visto? Fagli ciao con la manina, suu!
# [ciao con la manina]
- Ma che bravo che sei!
# :)
- Guardaaa, fa "ciao" anche lui! Ciaaaaaoooooo!
# *__*
- Ma che carino, rispondigli!
# [sussurrando] posso smettere?
- si.
# -_-'
- -_-'
























- Ma, per la cronaca (almeno), te, invece, che avresti risposto?
# ...ma...non mi hai lasciato il tempo per prendere una scelta simile!!
- -_-'

































































- E adesso?
# Mi sento ancora indeciso.























- Ora?
# ...na...














- ?
# non ancora.































- M'arrendo.
#
- -_-'

Ai miei tempi, i cd, non c'erano!

...quella sottocategoria di serate in cui
allora

decidi di farti una doccia che
magari
ti lava via dal muso quella smorfia da
vinile incantato,
da vinile incantato.












Il piano riesce a metà:
ti trovi in piedi in quel metro quadro di pioggia sintetica (senza ombrello) ma l'acqua calda non fa
che
rallentare
ancora
quel
tono
da
moviola
che
hai affisso al muso.









rallentare ancora quel tono da moviola

che hai affisso al muso.




Un disegno aiuterebbe, si...ma non sarebbe abbastanza. Ci vorrebbe una foto, tanto per avere la speranza che qualcosa di bello, anche solo da guardare, ci sia...che si possa toccare, anche, volendo, avendone la possibilità.


Invece, ti trovi negli occhi, una di quelle vecchie foto ingiallite, tutte inseppiolite
un po' dal tempo,
un po', secondo me, sono inseppiolite già in partenza.

Non c'è neanche bisogno di aver qualcuno accanto che ti dica:
"E' la cugina del marito di tuo zio Peppe buonanima"
Per accenderti la curiosità di saperne di più.
Anzi, quello la spegnerebbe la curiosità.
La curiosità di sapere di che colore erano le sedie...e tutto il resto
q u e l g i o r n o.



A volte bastano un pugno di sfumature seppia a tenerti fissi i pensieri per un po'. A volte.


Stai rallentando nella speranza di riuscire ad indietreggiare.


Stile Moonwalk.



Lemme, lemme, poi, ti trovi, a descrivere, quella, sottocategoria, di serate, in cui...


Si direbbe uno di quei vecchi vinili incantati.
Vecchi vinili incantati.




Uno di quei dischi che neanche c'è bisogno di farli girare che, tanto, son belli lo stesso,


già così.

Chi viene a cena dai nonni?

Potrei spendere tre parole, almeno, sul perchè di tanto silenzio, ma il bello del condizionale è che non è un soltanto una forma verbale.

Ci sono una bimba e una vecchietta. Ora, la cosa difficile è distinguerli. Però tutto il romanticismo e le metafore sui cerchi che disegna la vita sulla lavagna bianca del tempo smettono al nascere dell'emicrania: i bambini e i vecchi sanno urlare allo stesso modo.
Vorrei vederci voi chiusi in una stanza con:

. Il contorno ad una dentiera che ti rincorre brandendo una fetta di torta che con un morso potrebbe raddoppiare il peso corporeo di un esemplare d'umano maschio adulto.
. Una nanerottola riccioluta che dall'alto del suo mezzo metro o poco più riesce ad emettere degli acuti che i vetri non si sfondano solo perchè c'è
. Un testa-bianca che si occupa di abbassare i toni con delle meravigliose imprecazioni (leggi bestemmie) degne della migliore martellata sul pollice.
. L'equivalente di quello che può sembrare una partita di ping-pong tra i due finalisti del campionato cinese agli occhi di un bradipo al posto di quello che dovrebbe essere la mensa.
. Quaranta chili di leggerezza che saltano dalla mensola della libreria al divano, tre stanze più in la.
. Un testone tra il biondo e il castano, con la riga da una parte, che spunta di poco dal tavolo ripete la stessa richiesta, le stesse tre parole da tempo immemore nella speranza folle e maniacale di attirare l'attenzione. Ricorda un vecchio vinile incantato.
. Varie ed eventuali.
. I vicini che scappano via impauriti. Tra la folla c'è già chi urla qualcosa a proposito dell'imminenza del giorno del giudizio.
. Un orco che interpreta il tutto come un perfetto e normale esempio di riunione familiare. Sorride.
. Un alieno qualsiasi che, dopo esser passato inosservato per troppo tempo, sfoga tutta la delusione accumulata in un

tresette a perdere
a cinque raggi,
un accuso,
tre mani,
senza buongioco
con l'otto e quindici alla venusiana

contro la fatina dei dentini:



- Se vinci ti spiego il segreto dei viaggi interstellari.

# Naaa. Lasciami uno di quegli spazzolini da denti ultrasonici piuttosto, che se riesco a metterli in
commercio può darsi che smetto di dormire tra le carie e di trovarmi la placca nelle tasche dei jeans.

- Non pensavo che le fatine portassero i jeans.

# Non pensavo che su Venere giocassero a tresette a perdere.

- Non si smette mai d'imparare. Comunque ci sto. Te che offri?

# Hmmm...non saprei è che in genere lascio sempre dieci euro al massimo. Fammi pensare un po'...

- Con comodo, intanto smazza.

# Che ne dici del canino destro di John Lennon? Non passano mai di moda quei ragazzotti di Liverpool.

- Se mi aggiungi anche un premolare di Kafka te la do buona.

# Già dati, mi dispiace. Me li chiese un grande insetto, confabulava qualcosa a proposito di violazione della privacy, copyright e riti voodoo. Sai, non è divertente ascoltar parlare uno scarafaggio. Già non è uno spettacolo meraviglioso a vedersi lui lì. Quando sputacchia poi, è insopportabile. Gli diedi tutto senza discutere.

- Hmmm...e di Kubrick, ti resta qualcosa?

# Fammici pensare...diedi un canino ad un bimbo che perse il suo cadendo dal triciclo, due incisivi
ad un tipo vestito di bianco con un cilindro che era rimasto senza denti, gli altri due li mangiò uno scimpanzé, donai un canino ad una donna bellissima con una strana maschera e un altro ad una ragazza altrettanto bella ma con la faccia da bambina. Qualcosa mi resta però...che ne dici di un premolare?

- Cercherò d'accontentarmi.

# D'accordo, allora possiamo iniziare. Non vi ci facevo così acculturati su Venere, sai?

- E' che sono un'appassionato di terrestrità. Hem...quante carte si danno?

# -_-'

Storia della letteratura Mediolatina (Parte Sesta)

Prefatio: Riprendono dopo un'apparentemente demotivata causa le nostre benamate lezioni. Si potrebbe approfittare di questa prefazione per cercare una giustificazione che regga per il terminato periodo d'inattività, oppure no. L'autunno si è inoltrato ed è tempo di tirar le somme di quanto appreso finora, di quanto questo corso ha giovato alla vostra esistenza, si potrebbe approfittare di questa prefazione per una breve verifica, oppure no.
Allora gli sforzi saranno improntati tutti nell'evaquazione dei problemi esistenziali del prefatore che spesso mette in dubbio i motivi della sua esistenza...a ragione.

Seguono i collegamenti alle lezioni precedenti, solo ed unico pilastro che regge le sorti della suddetta:


- Introduction / Unit One: at the supermarket
- Unit Two: On The Street
- Unit Three: At Home
- Unit For: At School
- Unit Five: Over the Mouse



(VOCE NARRANTE, in neretto d'ora in poi) Le invasioni barbariche furono un disastro per i rapporti interpersonali dell'epoca e, notoriamente, apportarono modifiche sociali a tutto campo:



°° Unit Six: In the Office °°



...processi di occidentalizzane-simo e incattolicesimizzazio-nità...


# Piacere, Salwell, ma chiamami pure Salimbene.
- -_-
# -_-


...quindi, censure, motivate o meno...


- Piacere mio, Huysmans.
# Le Sacre Scritture affermano che i retti di cuore non si lascerebbero mai chiamare con nomi tanto ignobili.
- Uh?
# ...un modo come un altro per dire che non ci parlo con quelli che hanno il nome contorto.
- -_-


...e impoverimento del livello medio di cultura...


# Piacere, Roboano.
- Piacere mio, Virgilio
[stretta di mano]
# Fammi un autografo, ti prego! [porgendo il retro di uno scontrino in pergamena]
- Ma guarda che Virgilio, quello famoso, è del settanta avanti Cristo!
# Fa' nulla...che i miei amici è già tanto se riescono a leggere il nome!
- -_-

Storia della letteratura Mediolatina (Parte Quinta)

Prefatio: In memoria dell'errore di cui nella prefazione precedente si presteranno maggiori attenzioni nel inseguimento del filo del discorso. Un discorso come un filo e i discorrenti: un popolo in corsa sulle orme del filo suddetto. Ipotizzando un massimo di due corridori in questo discorso, verrebbe ovvio chiedersi se il filo in questione non si senta offeso, solo, incompreso o magari inutile...e la storia del "Non importa se sei leone o gazzella"?
...bhà...
Per chi ha voglia di farsi due passi, la lezione di oggi tenterà di essere una corsetta a passo lento.
Per i meno allenati i link per le lezioni precedenti:


- Introduction / Unit One: at the supermarket
- Unit Two: On The Street
- Unit Three: At Home
- Unit For: At School



(VOCE NARRANTE, in neretto d'ora in poi) Le invasioni barbariche furono un disastro per i rapporti interpersonali dell'epoca e, notoriamente, apportarono modifiche sociali a tutto campo:



°° Unit five: Over the Mouse °°



...blocchi all'apertura culturale e all'espansione tecnologica. Campi dello scibile umano che, si sa ora (a partire dai nostri studi e ricerche sul campo) di certo, calarono entrambi a picco per poi retrogredire alle origini durante i secoli di cui si tratta, dopo aver raggiunto levature che la nostra società soltanto attualmente tenta di sfiorare...

# ma tu guarda, hanno chiuso il blog di Eginardo!
- ma noooo...davvero?
# ...
- ...
# ...
- e come mai?
# pare fosse scritto in New Roman.
- -_-
# -_-

Storia della letteratura Mediolatina (Parte Quarta)

Prefatio: Come da nostre tradizioni, il due ottobre si indicono:
- Cinque minuti di silenzio per dare un aggiunta di solennità alla lezione che si sta per affrontare,
- Quattro minuti di silenzio per rimuginare sulle possibilità che si celano dietro l'eventualità di un nuovo disco dei Radiohead,
- Tre minuti di silenzio per ghermirli e nel buio incatenarli,
- Due minuti di silenzio per mamma, papà e la seconda erre dell'istituto di teratologia di Kingsport,
- L'ultimo minuto di silenzio per calcolare per quanto tempo le nostre cervici sono state preservate dalle fandonie.
- Zero.

Per il resto il due ottobre nacque Groucho (centosedici anni fa) e Peanuts debuttò (cinquantasei anni fa).
Si allegheranno affrante richieste di perdono nonappena ci si renderà conto di essere usciti terribilmente fuori tema già dalla prefazione.

Seguono, nel tentativo di recuperare un filo qualsiasi, i collegamenti alle lezioni precedenti:

- Introduction / Unit One: at the supermarket
- Unit Two: On The Street
- Unit Three: At Home




(VOCE NARRANTE, in neretto d'ora in poi) Le invasioni barbariche furono un disastro per i rapporti interpersonali dell'epoca e, notoriamente, apportarono modifiche sociali a tutto campo:




°° Unit For: At School °°



...intasamenti burocratici ad ogni livello, principalmente in campi geo-politici. Rilevabili finanche dai nostri studi sui pre-adolescenti dell'epoca...


# [seduto al banchetto, con tanto di tavoletta cerata e relativo stilo] Che giorno è oggi?
- [nella stessa situazione] XXIV.
# [autodettandosi] XXIV - III - seconda metà VI sec. - Impero Romano.
- ...
# e in che nazione siamo stamattina?
- -_-

Storia della letteratura Mediolatina (Parte Terza)

Prefatio: Si invitano i nuovi arrivati e tutti gli sprovveduti che hanno mancato gli appuntamenti precedenti ad un recupero immediato degli stessi. Pena la parziale comprensione del seguente intervento.

Ringraziamenti di circostanza andranno ovviamente anche a coloro che intenteranno un forzato, in-consono ed illecito inserimento a corso già avanzato, nella speranza, vana, in una loro superiorità di capacità interpretative e livello intellettivo.

Seguono i collegamenti per le precedenti lezioni:

- Introduction / Unit One: at the supermarket
- Unit Two: On The Street






(VOCE NARRANTE, in neretto d'ora in poi) Le invasioni barbariche furono un disastro per i rapporti interpersonali dell'epoca e, notoriamente, apportarono modifiche sociali a tutto campo:



# [sussurrando dietro le quinte] Vai che stiamo andando benone! Il pubblico ci acclama ormai!
- [cenni d'assenso del capo tra un affrettato mangia/bevi di panino/birra]
# Dai che andiamo! Sei pronto?
- [cenni di negazione del capo tra un affrettato mangia/bevi di panino/birra]
# Almeno posa quel panino e cerca di tenere la bocca chiusa, penso a tutto io.
- [deglutizioni varie riuscite a metà nella fretta d'entrare in scena]



°° Unit Three: At Home °°


...decisi rallentamenti o improvvise accelerazioni della fase di crescita durante il periodo pre-adolescenziale degli esponenti medi delle generazioni prese in esame...


# [tono da pre-adolescente occhialuto del V sec. in lacrime] Mamma, mamma...ieri a scuola quel gruppo di hooligans Celti mi hanno picchiato perchè i sandali con l'allacciatura bizantina non vanno più! Me le compri quelle con la zip!?
- -_-


...di origine, tipologia e importanza varia, anche a seconda del sesso del malcapitato...


# [tono da pre-adolescente zatteronata del V sec.] Mamma, mamma...ieri m'è successa 'na cosa fighissima: quaa' banda de ragazzi Burgundi m'hanno violentata! Dicono che da loro è 'na cosa 'na cifra cool!
- -_-

Storia della letteratura Mediolatina (Parte Seconda)

Prefatio: Si vuol dare un particolareggiato excursus meta-teatrale sulla storia dell'Occidente medievale a partire da estratti di vita quotidiana dell'epoca interpretati dal genio drammaturgico dei nostri. E' proposto, altresì, un innovativo metodo d'apprendimento della lingua anglica.

Sì invitano gli allievi meno puntuali al recupero delle lezioni precedenti, anche se non si ritengono propedeutiche per il buon proseguimento dell'esistenza:

-
Introduction / Unit One: at the supermarket





(VOCE NARRANTE, in neretto d'ora in poi) Le invasioni barbariche furono un disastro per i rapporti interpersonali dell'epoca e, notorialmente, apportarono modifiche sociali a tutto campo:





°° Unit Two: On The Street °°


...evidenti problemi psico-somatico-lessicali a tutti i neo-genitori che non ebbero più criteri decisionali, neanche per il nome dei propri figli...


# Aoh, Dragonzio!
- Dimmi Priscia'!
# Ti saluta Venanzio!
- Ma chi, Di Braga?
# No, no...Venanzio Fortunato!
- Aaah..ok, salutamelo tanto!
# Ok, ciao!

- Ah, Prisciano, un'altra cosa.
# Si?
- Se becchi Ennodio digli che Cesario ha preso la roba!
# Ok!
- -_-
# -_-

Storia della letteratura mediolatina.

°° Introduction °°

# Cazzeggio.
- Studia!
# Cazzeggio.
- Studia!
# ...e se cazzeggiassi di quello che dovrei studiare?
- ...
# Aiuta a memorizzare, no?
- Diabolico.

# [sussurrando] Fa la voce da Nord-Africano medievale con l'accento un po' imbarbarito che al resto ci penso io!
- Ok.


(VOCE NARRANTE, in neretto d'ora in poi) Le invasioni barbariche furono un disastro per i rapporti interpersonali dell'epoca e, notorialmente, apportarono modifiche sociali a tutto campo:




°° Unit One: at the supermarket °°

...prepotenti deformazioni del lessico parlato, con disastrose conseguenze d'intercomunicabilità...


# T'oh guarda che faccia da vandalo quello là!
- No, no...guarda bene che secondo me è longobardo!
# -_-

The lie which refuses to die.

The Gremlin watching them when they try to sleep.


Zompetta più che camminare, tra un buio e l'altro, ignorando concezioni spaziali.
Vive in un continuo ritrovarsi davanti a diversi dormiveglia, sempre al buio, a poca distanza dall'ennesimo paio d'occhi chiusi.
Sta lì fermo a far finta di guardare, saltella intorno al viso di chi prova a prender sonno.
Accecato, ingoia le paure (le paure copulano nei suoi stomaci e generano spettri) per vomitarne gli spettri.

Passa l'esistenza a deciderci le insonnie
che più si ha paura e meno si dorme e meno si dorme e più si ha paura.
La bolla d'incubo si gonfia con quel respirare ansimante. Quella è la palla di cui ha bisogno per cibarsi
e più è gonfia e più urla il suo richiamo e più lo richiama e più lui la gonfia.

Allora, non importa che non si dorma ma si tenga il respiro regolare.
Il consiglio è di starsene ad occhi aperti anche al buio che la puzza del suo vomito si vede solo ad occhi chiusi. Quando si è soli, a notte fonda.

Due sogni:

E' già un evento poco usuale per me ricordare un sogno, ma di ricordarlo nei particolari mi succede molto di rado. Ora, qualche giorno fa mi è successo di averne ricordati due fatti nella stessa nottata...sarà stata colpa della serata un po' strana o di non oso chiedermi cos'altro, fatto sta...

e la cosa particolare è stata la nitidezza e la forza di ogni sensazione:




Nel primo sogno faccio WindSurf.
Tanto di sole accecante e mare azzurro, tutti colori nitidi e luminosi.
Sono uno di quei tizi che girano su quelle tavole a vela in acqua. Sto per fare una gara di velocità a tempo.
C'è il circuito segnato con i birilli galleggianti colorati, il tendone giallo della partenza, quello rosso all'arrivo e tutte queste storie. Ho anche un ricordo vago circa la possibilità di scelta tra due piste parallele: c'è da scegliere tra quella con gli ostacoli naturali e quella con gli ostacoli di plastica, stile motocross.
Sono i mondiali di surf ed io sono il rappresentante per la nostra nazioncina...bah...

Comunque, inizio di colpo che sono già in piena gara e subito arriva un'onda che mi lancia in aria, molto in alto. Vedo dall'alto, per bene, gli scogli che avevo sotto, quelli che avrei dovuto saltare con il surf per poi arrivare a fine corsa. Cado dritto al centro degli scogli.

Mi ritrovo sulla spiaggia con la mano sinistra sgocciolante di sangue e la spalla destra rotta o slogata per la caduta. Una spiaggia di cui non si vedeva la fine, con tanto di folla festante dietro le transenne e ombrelloni: tutto coloratissimo. Io sono sulla sabbia a tenermi il braccio con una mano spetasciata (termine tecnico) ad urlare la richiesta di un medico.
Arrivano, a gruppetti di due o tre, una decina di infermieri in camice bianco, lì nella spiaggia, loro posso superare le transenne. Soltanto che mi riconoscono, allora nessuno si azzarda a toccarmi il braccio per via del fatto che sono un atleta della nazionale e hanno paura.
Mi arrabbio moltissimo, urlo ancora di più...tanto che sentivo il cuore a mille...e avevo caldo, nel sonno.

Arriva un tizio senza camice, in abiti normali, un estraneo nel sogno ma che però sapevo di conoscere nella realtà (ancora adesso non ricordo di chi si tratta). Si avvicina e si presenta come medico. Allora gli spiego del problema al braccio. In tutto questo sono ancora lì, sulla sabbia fermo a tenermi il braccio tra gli infermieri che diventano sempre di più e, ormai, mi ignorano completamente. Il medico mi stringe il braccio con tutt'e due le mani e mi fa uno di quei movimenti da fisioterapista alla spalla. Sento il "tac" tra le ossa e tanto, tanto male, che quasi mi veniva d'urlare.

Poi, un calore nella spalla, nel braccio e in tutto il corpo...una sensazione di calore che non è la prima volta per me di sentire durante un sogno, è sempre legata a benesseri fisici. Il braccio torna a posto, non fa più male...e amen.





Nel secondo sogno, invece, sono in una specie di videogame, uno di quei giochi horror, di quelli alla Silent Hill.
Al chiuso, in un casolare rinascimentale in cui tutto ha un'aria di decadenza: colori bruni e smorti, soffitti altissimi, molta polvere, ragnatele e grandi tendoni bordeaux, camini immensi, tavoloni massicci, finestroni di cinque-sei metri e via dicendo. La luce è bassa ma non c'è illuminazione artificiale, il chiarore viene dai finestroni ma è come filtrato. Non sembra esserci nessuno nella casa inizialmente. Non so orientarmi minimamente, come se fosse la prima volta che vedo quel posto, anche se mi trovo già dentro alla casa.

Sono in una stanzona, poi in un corridoio dal quale entro in una stanza più piccola, una sorta di ripostiglio per roba vecchia di cui non mi ricordo gran che. Su una parete c'è poggiata una scrivania a muro piena di cianfrusaglie tra le quali spicca una grande scatola rigida marrone scuro, ricoperta di pelle. La scatola è grande più o meno come un paio di volumi d'enciclopedia impilati.

La apro e da dentro si tirano su, con un sistema di leve tipo quello dei carillon, due piccoli mezzibusti di pietra, grigi. Sotto ad ognuno una placca d'orata con il nome. Sotto alle due targhette, nella base della scatola, una specie di tastiera con dei tasti grandi come palmi e ogni tasto di un colore e di una forma diversa dagli altri.
Inizio a premere a caso i tasti che a volte si illuminano un poco, a volte affondano nella scatola e a volte stanno immobili: capisco che c'è da trovare un codice, in stile videogame, ma non ne so nulla...smanetta smanetta...trovo il codice.

Appena terminata la sequenza, una delle due targhette con i nomi si accende di giallo e il busto relativo prende a parlarmi e a muoversi come fosse stato una persona in carne. Mi racconta di tutto quello che aveva vissuto nella sua vita passata in quella casa e io vivo tutti i fatti che mi racconta come se fossi stato lì durante ogni accadimento, soltanto che sono soltanto uno spettatore che non ha nessuna interazione con nulla, ricorda Canto di Natale.

Ricordo poco o nulla dei fatti che lui racconta, soltanto che si tratta di accadimenti particolarmente spiacevoli, c'è dolore fisico, punizioni e soprusi e tutto è pervaso da un non so che di masochismo derivante dalla consapevolezza che loro, lui e gli altri protagonisti dei suoi racconti, a loro tempo, decisero di spontanea volontà di prender parte ad un gioco. Ad ascoltarlo capisco il motivo del suo aprirsi a me: io sono in quel posto perché faccio parte di un gioco che va avanti da sempre, sono stato scelto per decidere l'eliminazione dal gioco di uno dei due tizi di cui c'è il busto in quella scatola. Tutto quanto ha un'aria malata, non riesco a capire bene di cosa si tratta quel gioco o cosa sarebbe successo all'eliminato, neanche perché sono io quella specie di prescelto o perché so di non avere possibilità di fuga.
Il busto non smette di raccontare tutte le sue sofferenze passate per convincermi a non eliminarlo. Ormai nessuno sarebbe potuto uscire dal gioco ed io avrei dovuto decidere per la sua sorte.

Va a finire che si rende conto che io non rispondo, sono disorientato e non so cosa dire o in base a cosa decidere, allora ha paura e si fa sempre più nervoso e concitato nel parlare. Inizia a farmi delle offerte per la mia scelta, prima beni materiali di poco conto (ovviamente vedevo ogni cosa che lui elencava come se ci fossi di fronte) poi, urlando, mi offre soldi e ricchezze. Ma non rispondo. Prende ad urlare ancora più forte, diventa volgare e mi offre delle ragazze.

Mi ritrovo alla fine di un corridoio grandissimo (sia in lungo che in largo), sempre nello stesso casolare, un corridoio di quelli con il soffitto a volta molto alto, bianco ma ingrigito dal tempo, con le pareti tutte tappezzate di tendoni di velluto. Dietro di me c'è una vetrata trasparente ma molto spessa, di quelle riquadrate di ferro nero che si trovano in qualche chiesa. Il finestrone è l'unica fonte di luce per tutto il corridoio, ma non basta per illuminarlo fino infondo, la fine è buia. A fianco a me, su una parete, un grande armadio di legno altissimo.
Sento rumore di passi e mi nascondo subito dietro l'armadio. Da una scalinata laterale che da' nel corridoio arrivano due ragazzine di una quindicina d'anni al massimo. Escono evidentemente da una doccia, si coprono ognuna soltanto con asciugamano: capelli bagnati, piedi scalzi, sgocciolio e tutto il resto. Camminano tranquille verso la loro stanza chiacchierando e sghignazzando a gran voce in allegria tra loro.

Si inizia a sentire un altro rumore di passi, più forte ma irregolare, venire dal fondo buio del corridoio. Lo due bambine si ammutoliscono e si guardano terrorizzate, scappano via di corsa. Impaurito anch'io corro dietro alle ragazzine che si chiudono nella loro camera da letto, riesco ad entrare nella stanza dietro di loro: una camera molto grande con due lettoni al centro di quei letti alti da terra, di quelli che ci si sale con lo sgabello, il solito finestrone di fronte all'entrata (alla sinistra dei letti) e un armadio in un angolo lontano, il resto è vuoto apparte qualche vestitino rosa lasciato a terra qua e là. Mi ricordo perfino che i letti avevano le coperte azzurrine chiare (sempre di quei colori smorti come tutto il resto) con le lenzuola bianche, erano sfatti i letti, l'armadio era aperto e in disordine.
Loro non si accorgono di me, tutto quanto sembra seguire un copione già scritto: è come se io non avessi voce in capitolo in nulla, sembra di vivere in un qualcosa di già successo.
Vado a nascondermi dietro l'unico armadio mentre maledico mentalmente le bambine per il chiasso delle loro risa che hanno, con tutta probabilità, attirato quella cosa che continua ad avvicinarsi lentamente insieme al rumore dei suoi passi. Ho paura e ho freddo.
Le bambine salgono su uno dei letti, nude. Si abbracciano tremanti di paura.

All'improvviso la porta della stanza si sfonda e, tra la polvere e le schegge di legno, appare un omone. Una cosa molto grande e molto animalesca, vestito con abiti stracciati e lerci, curvo sulla schiena e con uno sguardo imbecille. Subito si lancia sulle due ragazzine che urlano a squarciagola.
Eppure ho la certezza chiara che è come se sapessero già da prima di quello che gli sta per succedere, è come se sarebbero potute scappare, volendo, ma sapevano entrambe di dover lasciarsi trovare per qualche strano meccanismo che regnava in quella casa, quel gioco malato di cui erano parte tutti lì dentro.

Scappo via da uno stretto passaggio che trovo dietro l'armadio (di nuovo in stile videogame): un corridoio in cui riesco a passare perfettamente, è esattamente della misura del mio corpo. Lo percorro correndo per la paura di quell'uomo e per il forte senso di claustrofobia che mi da stare stretto in quel passaggio che non sembra finire mai. Mentre corro si fa buio e alle urla delle ragazzine si aggiungono i versi animali di piacere dell'uomo.

Il passaggio finisce improvvisamente verso l'esterno della casa, ma è alto, mi rendo conto di essere ad una decina di metri d'altezza, ma non faccio in tempo a fermarmi, vedo di fronte a me una scaletta a pioli di ferro agganciata su una parete, ma nello slancio inciampo e non riesco ad afferrarla.

Cado a terra su un mattonato di marmo.
Di nuovo mi fracasso la mano sinistra e mi rompo la spalla destra.

Ci sono io nel cortile della casa, ora mi vedo in terza persona dall'alto, che vago tenendo sempre con la sinistra insanguinata il mio braccio destro. Mi ricordo dell'altro sogno e mi faccio coraggio, sono certo che di li a poco sarebbe arrivato qualcuno a curarmi.

Poi ricordo soltanto di aver vagato per chissà quanto in questo cortile di cui non ricordo gran che...il braccio e la mano doloranti.

...e mi sono sveglio (alle quattordici e cinquanta tra le altre cose...che ero andato a letto alle cinque).

comunicazione di servizio

Sono affranto per tutte quelle svariate centinaia di persone che passano le loro giornate a premere il tasto "Aggiorna", a cadenze più o meno regolari, sulla finestra del loro browser aperto su questo sito nella ricerca disperata di un nuovo post.

E' solo che:

il pc ha i problemi che ha, la linea telefonica ha i problemi che ha, il mouse, la tastiera e il video, lo stereo il ventilatore e la libreria stanno per cedere.
Nei pochi momenti in cui il computer smette di litigare con i fili del modem, lo stereo smette di invidiare le casse del pc e la libreria smette di fare il broncio, io sono in corpo, mente e spirito logisticamente impossibilitato ad arrivare con le manine sulla tastiera.

Tutto questo per dire che è fine Agosto un po' per tutti e che tutte le forze le sto impiegando nel tentativo di rimanere appeso ad un estate che non mi va di vedere andar viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.




...vado ad accendere l'aria condizionata e a bere succo d'ananas gelido in costume e occhiali da sole tra le sabbie dei miei sogni: ciao.

Uno di quei libri che avrei dovuto scrivere:

"...

...ed era per questo che non riusciva a specchiarsi per nessun motivo.
Non era la poca sicurezza a fermarla, lei era da sempre profondamente convinta delle proprie possibilità, eppure c'era sempre, pronta all'angolo, la talpa cieca della paura a terrorizzarla.

Non era di certo la paura di un rifuto oculato a ghiacciare tutte le di lei iniziative, quanto piuttosto un timore insormontabile di aver paesato di fronte, tutto il proprio aspetto. Di poter guardare in faccia, negli occhi tutta se stessa. Di avere tutte quelle certezze che si è sempre sperato di non ricevere.

Non era autocommiserazione, quanto piuttosto narcisismo assoluto a stimolarle tutta quella timidezza.

Era l'eccessiva prudenza del giocatore perdente che non rischia neanche nella certezza della vittoria, eccessiva prudenza sarebbe il caso di soprannominarla.

Aveva paura di non essersi mai guardata ed era per questo che non riusciva a specchiarsi per nessun motivo...

..."






Cheese!



F L A S H







...e si sa che i click sono un lusso di pochi nell'epoca del digitale.

Eppoi vengono a chiedermi come mai i giovani si drogano.

Di colpo ti accorgi di quanto non ti eri reso conto fino ad ora...e solo allora, in perfetto stile Willy il Coyote, prendi a cadere...ed è alto, molto...e hai tutto il tempo che vuoi...e allora prendi a pensarci su per un po':

- Ma si...ora che ci penso è proprio così: stavo cadendo già da un bel po'! Vero? E'?

Il problema è che infondo lo sai che fino a poco fa non stavi cadendo...e vorresti chiedere a qualcuno il motivo della caduta ma hai così tanta paura di sapere la risposta che vorresti far finta di nulla...ed è quello che fai.



Fischietti.


E hai paura di guardare giù, allora non ti chiedi dov'è che andrai a sbattere la testa, piuttosto ce la metti tutta: cerchi in tutti i modi di trovare un motivo per cui apprezzare la situazione in cui sei...e provi:
un po' come pensare:

- Pensa che se piovesse sarebbe molto peggio, no?...No?...No.


Non basta.


Allora provi a tornare in quel sovrappensiero che ti aveva lasciato un sorrisetto stampato fino a poco fa...e provi...ma il solo pensiero del "ritorno" non ti permette di avere completa inconsapevolezza del presente. E allora?

Vorresti guardare verso giù, ma sai che sarebbe un po' come andare a controllare la dinamite inesplosa, in perfetto stile Willy il Coyote...e non ci caschi un'altra volta: è già tanto sapere di cadere...


Vai e controlli, in perfetto stile Willy il Coyote, ti bei dei tuoi stessi errori, non li eviti ma piuttosto le provi tutte per caderci di nuovo dentro: ti volti a guardare giù.

























Eppure una cosa rimane tra quelle che fanno ridere fin quasi alle lacrime: la convinzione profonda che il trucco per non cadere è solo non accorgersi di stare in alto...e lo sai che ormai non si può più.



E allora sorridi fischiettando.

Soundtrack: Swans - Children of God

Passeggiava, se così si può dire di uno che, un po' a tastoni un po' a memoria un po' sfruttando quegli sputi di luce che scivolavano di rado dalle volte sgocciolanti, si lasciava andare per quegli stretti corridoi.

Nonostante tutto non gli riusciva di stare nella solita stanza improvvisata ad aspettare chissà cosa, a spiaccicare qualche parola e fingersi sereno e tranquillo per un po'.

Non aveva voglia di fingere ancora una volta l'ennesima amicizia con un ennesimo perfetto sconosciuto, non ancora una volta.


Si usava passarlo così quel malato miscuglio di tempo e notte:
ci si fermava strattonandosi un po', cercando di essere abbastanza invasivi,
poi,
una volta raggruppatisi in due o tre:

si faceva finta di ricordare di quando c'era ancora la luce, ci si improvvisava cantastorie oculari di fantastici racconti di un passato così carico di nostalgia da sembrar ieri.

Oppure, nei momenti degli apici di gioia, si riprendevano per un po' sembianze umane: si sperava e ci si immaginava ad un passo dall'uscita,
quasi si riusciva a vedere la propria mano aprire la porta verso il sole:

- Guarda...ora si che inizia la vita!



E quegli istanti erano gli unici che riuscivano a scuotere via da dosso un po' il tempo.


Ormai non riusciva a ricordare più di quando ci si poteva riconoscere con lo sguardo, di quando non c'era bisogno di perdere la voglia di chiamarsi in continuo per non perdersi nel buio.

Ormai faticava a ricordare l'ultima volta che le aveva chiesto di parlargli per cercare di identificare la sua posizione, l'ultima volta che aveva preferito fermarsi ad aspettare per cercare di avvicinarla un po', per non perderla.

Ormai era stanco di trovarsi con quel solito pugno di mosche a meravigliarsi di come sembri reale l'immaginazione quando la si lascia libera anche solo per po'.

E non aveva più voglia di ascoltare la propria voce e di accorgersi di star inventando cose che non poteva più ricordare.



Allora preferiva fare una passeggiata, così, tanto per ricordarsi di com'era il vento quando gli correva incontro.


Così poteva occupare la mente con gli sforzi intesi a cercare di accelerare l'andatura.



Ma non si può correre al buio il vento è fermo,
eppure adesso poteva sentirlo il tempo che gli ronzava via tra i capelli,
ed era così bello accorgersi che infondo uno straccio di movimento c'è.
Arrivavo quì carino carino stasera che
tanto-non-si-esce:allora-scrivo-un-post.

Ma prima mi sfoglio un paio di blog va.



Solo che ti fanno passare la voglia loro che sono capaci...sarà per il dopo "ferie" ormai...

Non vedi che siamo tutti un po' vampiri?

L'ideale sarebbe

starsene in una spiaggia, deserta ovviamente,
di notte per tutta la vita
a guardare il mare andare e venire, andare e venire
e, non so

respirare l'odore vero del sale, senza bisogno di odorare i cosmetici,
ascoltare lo stesso rumore ripetersi sempre uguale,
poi di nuovo, di nuovo di nuovo
per potere non avere più voglia di nessun suono.


poi dare un'occhiata di tanto in tanto
ai pipistrelli che mangiano le zanzare che succhiano il sangue dei pesci che mangiano i pesci che mangiano i pesci che mangiano i pesci che mangiano i pesci che mangiano gli uomini che succhiano il sangue agli uomini che succhiano il sangue...

Tra Dr. House e Mr. Holmes

Tornando a casa, la notte, dopo una serena serata con gli amici, il panorama-rimasuglio dalla cena familiare che ho snobbato uscendo, attirerebbe ogni maniaco dell'investigazione nel raggio di molti chilometri.


"Elementary, my dear Watson!"





Entrando dal cancello esterno si bestemmia un paio di volte inciampando in biciclette e palloni vari (fortuna che la piscinetta è fuori dal raggio di inciampamento, altrimenti si aggiungerebbe un +10 al valore delle bestemmie) --> Il sorellame minore è stato lasciato a giocar fuori fino ad ora di cena, i presagi non sono rosei: potrebbe essere aria di litigi.


Superando l'uscio, in sala, la cassapanca è sormontata da un cumulo inquantificabile di panni da stirare --> mia sorella ha litigato con mamma e nessuna delle due ha ceduto: oggi sciopero casalingo del ferro da stiro. Aria litigiosa confermata.


Aprendo la porta della cucina la ventola e la plafoniera mi salutano stanche di essere lasciate accese tutte le sere --> mia sorella, post-litigio, ha dato adito ad un solitario sit-in di protesta e ha fatto le ore piccole davanti alla tv della cucina.


- Dai, su' Plafonie' che ora bevo un sorso d'acqua e ti spengo io...sisi, lo so che ogni sera è così, dai, non preoccuparti. Anche te Ventola fermati che ti gira la testa poi! Click, click...prego.






Il tavolo sorregge ancora l'ultimo culetto di salamino e una scorza di formaggio --> il babbo ha fatto tardi al lavoro e ha cenato da solo prima che mia sorella si mettesse a guardare la tv --> il litigio mamma/sorella è stato piuttosto importante. Aria di combattività quasi a livelli d'allarme.


Sulla credenza una scatola vuota di togo --> mia mamma si è alzata nella notte necessitante di cibo, ha incontrato la figlia in versione post-litigio e hanno fatto pace a ritmo di Crunc-Crunc dei biscotti. --> Domani qualcuno stirerà. Aria di pericolante quiete.


Non ci sono segni di violenze a cose o persone e-o segni di scasso o furto, anche stanotte si dormirebbe se non fosse per il clima che trasmette tanta ostilità al Sig. Sonno. Aria di momentanea quiete confermata.






Fortuna che di Sabato gli operai della centrale fotoelettrica non lavorano (ma questa è una storia vecchia): domattina potrò riposare.









...la musica è morta, l'originalità è finita con la fine dei settanta e blablablabla..."

"Immaginate
un paesaggio desolato,
abitato
da
fantasmi
che si aggirano derelitti.

Immaginate
di vedere attorno a voi
solo
cenere
e
metallo,
frammenti senz'anima di un'esplosione remota,

ma
soprattutto
dimenticatevi i colori e pensate in bianco e nero,
contrasto ideale
per
rappresentare
l'alienazione.

Bene, a questo punto avrete davanti a voi l'immagine di ciò che questo disco rappresenta in musica..."


...e la cosa più bella è che ho anche imbrattato un foglio ma non mi va di attaccare lo scanner...sarà per domani...pigrizia mia portami via.

...dicono che per quanto riguarda scheletri e fantasmi, quelli derivati da

- alcool
- droghe
- insonnie
- malattie psichiche

non valgono...allora mi chiedo dove andremo a finire noi con tutti i nostri amici immaginari?!
Dico, ma vi sembra il caso di sbattermi la realtà in faccia in un modo simile?! Ma non avete neanche un po' di tatto dico io?! Eppoi la gente si lamenta e mi dice di essere più solare...più solare?! Ma insomma! E dire che io è da fine Maggio che mi chiedo che fine abbia fatto Dicembre! I pochi momenti di serenità sono quelli di sonno, no?! Visto che dormo bene soltanto se la temperatura esterna è inferiore di trenta o più gradi a quella del mio corpo, non vedo perchè l'inclinazione terra/sole debba mettersi contro la mia serenità senza neanche chiedermi nulla!! Eppoi si lamentano e mi dicono di essere più solare...più solare?! Ma insomma! E dire che io è da fine Maggio che mi chiedo che fine abbia fatto Dicembre!















[ spazio vuoto per il loop ]


















Fortuna che c'è chi mi capisce...

Solo due euro con in regalo gli slip che a mezzanotte si autofagocitano!!!

...sisi, ieri sera ho beccato il sorellame a fare test su un qualcosa che somigliava terribilmente ad una copia di Cioè!

E si sa che nulla resiste di fronte a sfide del genere...allora mi sono cimentato.

Era un test di quelli che, con la scusa di misurare "Quanto sei intraprendente", stimolano, nel migliore dei casi, i primissimi pensieri identificabili sotto il nome di "seghe mentali" ai nostri malcapitati pre-adolescenziali rampolli. Capita anche che contribuiscano alla creazione di tante piccole << Ma hai sentito che la Laurinskèr s'è messa con Burkemp?! Che troiona guarda! E ha anche dieci anni in meno di lui! Se solo avessi anch'io quelle tette!! >>, ma non importa.

Non sono soltanto test: sono diabolici: non ti lasciano scampo: sono la rampa di lancio per tante future Miss << Ieri sera ho rubato cinquanta euro al babbo: guarda che bella ceretta al laser che ho fatto? >>

Faccio un solo esempio che basta per rendere l'idea:

Cito dal test suddetto:

Hai conosciuto un bel ragazzo alla festa, ma ecco che arriva la tua amica...

a. Sparisci all'istante.

b. Faccio finta di niente e continuo a chiacchierare.

c. Le faccio capire che voglio rimanere sola con lui.

Ora:

- Se rispondi "a" secondo il tester sei (riassumo) una codarda senza speranze nella vita.

- Se dici "b" sei leale e rispettosa ma non ti tiri indietro di fronte a nulla.

- Se opti per la "c" sei grande, cazzuta, intraprendente ma a volte antipatica.


Invece è così ovvio che:

- Se rispondi "a" sei una grande deficiente.

- Se dici "b" sei una grande imbecille.

- Se opti per la "c" sei una grande stronza.

- Se appena letta la domanda scoppi in lacrime potresti essere la donna della mia vita se solo avessi qualche anno in più.



Certo è che se dare ad un quindicenne una birra in un bar è reato, uno che scrive su una rivista a quindicenni destinata, cose del genere, sarebbe da chiudere in una cella con un gorilla vergine!


Vorrei fare io un test per chi compila quelli, tanto per chiudere lo sfogo in bellezza:



1. L'editore capo della rivista su cui scrivi si rende conto del male che sta facendo al mondo e ti licenzia, tu:

a. Vai a casa del tuo capo e stupri il suo cane, poi lo adotti per vedere se fa cuccioli coboldi. Un po' per rivalsa, un po' per amore del metodo sperimentale.

b. Fai finta di nulla e continui a lavorare anche se gratis: ami il tuo mestiere e, comunque, non ti va di cercare altrove!

c. Inizi un lungo e complicato rito autolesionista armato di Bonobo del Congo a sette code nel suo ufficio. Tanto per stimolare il suo senso del pudore appena risorto nella speranza di una riassunzione.

d. Vai da Ricordi, compri l'intera discografia dei Take That e ti lasci morire a ritmo di Everything changes.


2. Serata uggiosa, sei solo in casa e di uscire non se ne parla. Preferiresti:

a. Masturbarti approfittando delle foto delle amiche di tua figlia che trovi nel suo diario lasciato incustudito.

b. Stare seduto in attesa che il movimento oscillatorio sugli assi della terra ti abbassi l'angolazione della sedia su cui sei in modo di faticare il meno possibile ad alzarti.

c. Bevi un infuso di peli di Bonobo del Congo e vai a studiare Tantra che: << Si sa, certe cose tornano sempre utili >>.

d. Vai da Ricordi, compri l'intera discografia di Britney Spears e ti lasci morire a ritmo di Baby one more time.


3. Sei invitato alla festa delle medie:

a. Tiri fuori dall'armadio il tuo vecchio grembiulino e lo indossi sperando di arrivare tanto ubriaco al mattino dopo la festa da trovarti nella scuola di quartiere e, mimetizzato, stuprarle tutte. Poi uscirne indenne per mancata imputabilità dovuta allo stato di ubriachezza.

b. Stasera in tv danno il reality Guardami che sto per partorire un feto morto: impossibile smuoversi!

c. Abusi del tuo nuovo profumo agli ormoni di Bonobo del Congo e, sotto la tonaca buddista di pelo di Bonobo del Congo, prepari fiumi di lattex. Corri alla festa per cercare di giungervi il più sudato possibile.

d. Vai da Ricordi, compri l'intera discografia dei Backstreet Boys e ti lasci morire a ritmo di I want it that way.


4. Il tuo ideale di bellezza:

a. Una qualsiasi, basta che abbia meno di sedici anni, meglio se non mia figlia.

b. Se respira va bene, altrimenti fa lo stesso.

c. Tua mamma, perchè: << La mamma è sempre la mamma, si sa: lo dice anche Froid!! >>...Eppoi lo sanno tutti che quando mette quella pelliccia di Bonobo del Congo ha tutti gli occhi per lei!

d. Vai da Ricordi, compri l'intera discografia delle Spice Girls e ti lasci morire a ritmo di Who do think you are.


5. Finale del torneo di Bowling, hai scommesso le mutande della figlia del tuo migliore amico contro il tuo paio di boxer in pelle di Bonobo del Congo: non puoi perdere, allora:

a. Non puoi permettere che l'adrenalina ti faccia sudare via preziosi feromoni che dovrai utilizzare più tardi alla festa di compleanno di tua figlia, lanci sempre nel canale laterale, senza sforzi.

b. Decidi che potrai rubare le mutandine della bimba al vostro prossimo appuntamento, lanci sempre nel canale laterale per evitare stress inutile.

c. Con la scusa del " WC " prendi tempo per una veloce masturbatina ispirata da una pasticca d'ormoni di Bonobo del Congo che ti cali tanto per rialzare il tuo Ki. Poi, sicuro di vincere comunque, lanci sempre nel canale laterale.

d. Vai da Ricordi, compri l'intera discografia degli Hanson e ti lasci morire a ritmo di Where's the love.


ESITO:

Prevalenza di a:

Sei un vero figo, un latin-lover, uno stupendo bullo di quartiere di quelli che non se ne vedevano da secoli: non hai rivali in amore! E smettila di dare retta a quelle sciocche accuse di pedofilia, infondo ognuno ha i suoi gusti, l'importante, si sa, è avere le idee chiare e te sei uno di quelli che le ha chiarissime! Hai centrato in pieno! Continua così!


Prevalenza di b:

Sei un tipo sereno, riflessivo, sincero e con pochi peli sulla lingua. Preferisci una sana sega solitaria piuttosto che una partita a Polo sul ghiaccio, ma chi ti biasimerebbe? Riesci ad immaginarti sudato solo dopo un coito. Certo, potresti tentare ad uscire dall'uscio della tua stanza ogni tanto, ma non preoccuparti che le occasioni arrivano anche sulla poltrona di casa tua! Rilassati!


Prevalenza di c:


Alternativo è la definizione giusta per uno come te! Non sei mai nel posto più "in", non leggerai mai Dan Brown, non ne vuoi sapere dei luoghi comuni: tu lo sai che tanto Piove sempre sul bagnato! Trovi sempre i tuoi spazi e sai sempre dove andare anche se a volte seguire il branco ti farebbe svettare ancora più in alto! Ricorda: solo chi sa salire può arrivare in alto. Animale guida: Bonobo del Congo.


Prevalenza di d:


Sai cos'è la Musica con la emme maiuscola e non ti interessa nulla del resto. Infondo se c'è gente che all'università studia Scienze Archivistiche non vedo perchè te non puoi startene a casa ad ascoltare quello che più ti piace! A volte sarebbe opportuno per te trovare delle attività un po' diverse, così, tanto per provare a vedere cosa ti offre il nostro meraviglioso mondo. Ma se ti senti bene con te stesso così muori in pace! Te si che sei Rock!





</sfogo>

Psicologia inversa

<< No, no!
Così non va proprio!
Non mi piace per nulla!

Non va, punto e basta, non insistere!!


Eppure te l'ho detto mille volte:
ti voglio più minimale!!!


Di più! Di Piùù!! DI PIU'!!

SFORZATI!!!



Ecco... [sospiro] ... Sei Perfetto!
ora si che sei Magnifico!

Ora va bene.


Il trucco è non sforzarsi troppo:
bravissimo!
Bravo. >>

"...You look great in bloodstains."








...vorrei...



sai che vorrei ora?!...







starmene sdraiato sulle tegole a 45 gradi di un tetto...






...silenzio intorno...

...Antistar nelle orecchie...







una sigaretta con giochicchiare...











...poi più nulla.

" Aldol, Darkene, Triptizol, Noan, Anasclerol, Valitran, Serpax, Vatran... "

E se il volume dello stereo non bastasse più a coprire le urla? Le persone hanno troppa paura: non dovrebbero strillare in quel modo. Una delle soluzioni, tra le meno violente, sarebbe optare per una solitudine forzata. Potrei addirittura fare a meno dello stereo. Ma il problema è proprio la forzatura. Anche perché dopo un po' smetti di chiedere pietà alla gente: mangi, ingoi e digerisci la consapevolezza del modo che si ha di pensare. Del modo di pensare agli altri in particolare. Dopo un po' arrivi a capire che, com'è ovvio, il modo di pensare di tutti è, necessariamente, anche il tuo.

E buona depressione a tutti!






"... Psycoton Seranase Liserdol
Felison Flunox Control
Quilibrex e lexotan

Zoloft Lorans Depas Tavor
Valeans Xanax Roipnol
Luminale Seropram ..."







...e altro che volando!!

Della fine del mondo.

INVASIONE PARENTALE OGGI.


Un giorno mi auto-diseredo e altro che ti sei venduto per un piatto di lenticchie lo faccio GRATIS e sorridente anche!

Ora ho l'umore storto e non è colpa mia.



L'ALTRO GIORNO ERO A RIMINI, tanto per rimanere in tema.


Avete mai pensato all'eventualità che i turisti tedeschi siano, in realtà, degli androidi che tastano il terreno prima di prendere il sopravvento su noi tutti?

Io si, ci stavo proprio pensando l'altra mattina.



I segni premonitori ci sono tutti:

- Spada. Fame. Peste. Fiere.

- Il Sole è diventato nero e la Luna color sangue e le Stelle crollano giù.

- I venti si sono fermati.



...altre idee in testa...hem...dicevo:


I segni premonitori ci sono tutti:

- Tutti stessa carnagione / colore dei capelli / corporatura / composizione familiare:

- Moglie in shorts grigi rigorosamente (anche in spiaggia, anche sotto la pioggia alle tre di notte), magra ma brutarella, sempre sotto l'ombrellone in spiaggia, indipendentemente dalle azioni del resto del nucleo familiare lei fa le parole crociate (e se quelle fanno le parole crociate l'acqua del mare sa d'assenzio). Sono androidi!

- Marito sempre grassoccio con la faccia butterata da quelli che, ad osservatori inesperti, potrebbero sembrare soltanto escrescenze epidermiche dovuti all'assunzione di dosi massicce di quella che, ad occhi poco attenti, potrebbe sembrare birra. Marito, dicevo, grassoccio, butterato, in maglia di cotone chiara senza maniche rigorosamente (anche in spiaggia, anche sotto la pioggia alle tre di notte) e, ancora non immagino come mai questa bipartizione, in costume a mutanda blu o shorts blu. Sono androidi!

- Figli sempre due, sempre maschi, sempre non troppo magri non troppo grassi, sempre spaventati dalle onde, sempre uno con gli occhiali uno no, sempre uno con costume a mutandina rosso, uno con costume a mutandina nero. sono androidi!

- Non mangiano mai. Sono androidi!

- Non bevono mai se non la loro birra (e se quella è birra le cavallette pungono come gli scorpioni). Sono androidi!

- Non vedrete mai nessuno di loro in acque più profonde di dieci centimetri: non si bagnano mai. Sono androidi!

- Sono tutti nella zona limitrofa a Rimini/Riccione. Lì, ormai, potete vedere esclusivamente turisti tedeschi: si stanno preparando. Sono androidi!


Siamo in pericolo.


"Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino." - Apocalisse di Giovanni 1, 2.





Io vi ho avvertiti.

"Open your heart, I'm coming home..."

Nei vecchi videogames, mi ricordo che succedeva che all'improvviso si rompeva il pavimento su cui stavi e, se non ricordavi di correre, ti fracassavi in un precipizio infinito. Si moriva ragazzi e si moriva anche se avevi ancora tutta l'energia!

Non c'era motivo: un "Fran!" che non ti lasciava speranza!


Mi sento un po' così tornando a casa dopo qualche giorno.





Imprevisti:


"Sei tornato a casa.
Passa dai

Queen agli

Sleep

indipendentemente da quanti

Beatles

hai ascoltato."






...fortuna che ho di nuovo da studiare...

" Ne ho viste di cose che voi umani... "

"... Sprofondai per ere incommensurabili, spiraleggiando senza peso attraverso mille vortici turbinosi, mulinato e sballottato giù per gorghi abissali, dispiegato sulla matrice in sgretolazione del continuum, fantasma senza sogni in volo dal presente cosmico. Poi un milione di granuli di luce costellarono l'oscurità sopra di me, illuminando la curvilinea sconfinatezza di sentieri spaziotemporali snodantisi oltre le stelle sino al confine galattico. Le mie dimensioni si ridussero a un'estensione metafisica dello zero astrale, venni spinto in alto verso le stelle. Corridoi di luci s'infrangevano e frantumavano intorno a me, superai Aldebaran, mi librai su Betelgeuse e Vega, sfrecciai oltre Antares, infine mi fermai a un centinaio d'anni luce dal fulgore di Canopo. Trascorsero tre ere. Il tempo si addensava in giganteschi schieramenti che si scontravano come universi difettosi. Improvvisamente gli infiniti mondi del domani mi si schiusero dinanzi: diecimila anni, centomila, incalcolabili millenni mi saettarono accanto in una nebbia luminosa, una cascata iridescente di stelle e nebulose intrecciata alle guizzanti traiettorie dei voli esplorativi.
Entrai nel tempo profondo ..."


Tre considerazioni su tutto ciò:

1. Philip Kindred Dick & Ridley Scott vs. James Graham Ballard: 1 - 1 .

2. Posso smettere di risparmiare per le mie prossime vacanze.

3. Vorrei conoscere lo spacciatore di tutte queste personcine a me care.

Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattin...

Dopo la trentina di giorni e più passati sveglio ad aspettare l'alba per poter osservare, in terza persona, tutto il proprio lato oscuro della forza che prende a combattere contro ogni rumore nel raggio di cento piedi.
Dopo questo mesetto in cui si vedevano, intorno al mio letto, svolazzare oggetti (contundenti e non) senza apperente motivo.
Dopo questo mesetto in cui iniziavo a disseminare delle strane scariche elettriche blu dalle punta delle dita, e non solo.
Dopo questo mesetto in cui il mio corpo anelava una spada laser, mi sono reso conto che non ne potevo più dell'insonnia.
Indeciso tra lo spacciare l'annerimento del mio arto superiore destro per una tintarella precoce o per un tatuaggio un po' d'avanguardia, qualche giorno fa, ho deciso:
ho invitato a cena il Sig. Ipno che, da buon meridionale, si è portato con se mamma, babbo, gemello e figliolo.

Da dire, per quanto riguarda quella cenetta, ci sarebbe molto...

A partire dalle migliaia di telefonate che ho dovuto fare per svegliare quel pelandrone, ad arrivare a tutte le storie che facevano tutti ogni volta che provavo ad illuminare il cibo anche solo con una candelina:
immaginate voi una tavolata con intorno tutti quei tipi, tutti vestiti di nero, tutti darkettoni persi che secondo me anche il sangue gli scorre nerastro...mi sentivo quasi quasi l'impersonificazione del reggae...

Io poi: il reggae...bah.

" 'Cause every little thing gonna be all right!"

...bah...


Immaginate voi...
e quel mortimer del padre pretendeva che:
- Le Tenebre devono regnare!

e quella gioia vivente della mamma:
- Voglio la notte e la voglio senza Lunaaa!

e quel metallaro del fratellino:
- Endless night always preserving the calm.

e il figliolino che, tra un francobollino di lsd e un funghetto:
- Spegni quei Flash che mi flashano na cifra, non poi capì, sto a flasha'!

e Ipno:
- ...


Un altro tra i problemi è stato trovare posto per tutte quelle ali...ma io non lo so se possono essere così spocchiose queste divinità!

Per non parlare del fastidio di quel pazzerello di Hermes che continuava a fare avanti e indietro ogni minuto e s'incazzava anche ogni volta che qualcuno provava a dir qualcosa in sua presenza.
- Silenzio, parla Hermes!


...pretenziosi tutti quanti...ma chi si credono d'essere?!?


Passando oltre, a fine cena c'era:

Morfeo che continuava a dare allucinogeni gratis a tutti,

Thanatos che continuava a dire che quella roba ci avrebbe fatto fare una brutta fine e lui lo sa,

Nyx che continuava a borbottare con suo marito per i riflessi che arrivavano attraverso le serrande chiuse dei fari (cfr. post del 24/05) del vicino. Stavano per andare a protestare quando li ho distratti con un disco dei Death a volume da divinità greca.

Thanatos si è particolarmente compiaciuto quando gli ho rivelato l'omonimia tra ciò che lui rappresenta e il gruppo che ascoltavamo, ascolta death-metal da quando è in fasce ma non sa l'inglese: cita a pappardella...gli dei di oggi non sono più colti come un tempo!

In tutto questo miasma Ipno continuava a dormire con il tiramisù in bocca.



Ed io ancora non riuscivo a spiegargli i miei disturbi...

Ci sono volte

Ci sono volte in cui guardi qualcosa e pensi che avresti voluto farla te...

...ecco, mi piacerebbe scrivere cose così.

La cacca di Apollo è notoriamente acidula.

...Sudo ma ho freddo...


...L'incertezza di stomaco mi spaventa...


...Il piacere per il Glam termina inesorabile dove inizia Max Pezzali...


...Ci sono dei posti in cui l'ALTERNATIVITA' climatica fa paura...

...Passeggiavo in simpatica compagnia quando abbiamo visto la Madonna: il primo problema che è sorto era inerente alla professione della suddetta: com'è ovvio, ci si è subito chiesti se si trattava della pop-star o dell'altra. Il secondo problema ha alzato notevolmente il tono della discussione: ci si è chiesti se poteva trattarsi di un lama-donna. Perchè in effetti, per i lama non potrà mai funzionare come per il leone e la leonessa: il lama-donna non può mica chiamarsi laMessa, che altrimenti si torna nei temi religiosi dai quali dio ci scampi!














Thanks to: Bigazzi & A-ume.

Una di quelle giornate che a vederla (Part III: Epilogo)

Se pensi che sia inteligente andare a leggere il resto: Click.


Si, ecco...il post precedente terminò con il mio svenimento; eppure la parte stimolante ancora non giungeva.

Come ovvio nessuno dei presenti o dei successivi accorsi si curò di me supino accanto agli scheletri che vivono sotto al mio letto. Stringevo ancora tra le mani una fialetta di clenil compositum indecisa tra il rotolamento verso il pavimento o il riposo caldo nell'estremità del mio arto sì paterno.

Mi svegliai per necessità d'aria: provato dalla postura che mi affaticava il respiro.
Assolsi alle necessità primarie: mi issai a sedere sul letto, riposi la fialetta nel cassetto che gli fa da dimora, raccolsi i capelli in un elastico per poi, alzare lo sguardo verso il resto della mia camera.
Descrivo a breve la situazione:

- La folla accorsa era accanita, spintoni e colpi proibiti si sprecavano tra gli astanti alla disperata ricerca di qualche centimetro di vuoto in cui imbucare il proprio raggio visivo in direzione del mio monitor.

- Mio padre giunse con una manciata di secondi troppo tardi e fu costretto a svelare tutto il proprio autoritarismo per permettersi una posizione degna di un capo famiglia che si rispetti: Ruggì. In un attimo fu accanto alla detentrice del mouse, sua moglie, a pochi pollici dallo schermo.

- Mia madre, timorosa di una eventuale perdita improvvisa di forza politica, era attenta a tenere lo scettro sempre a contatto con il corpo: le dita che stringevano il mouse iniziavano a prendere una stramba colorazione violacea per lo sforzo.

- I toni si mantenevano epici grazie ad una eco che penetrava tra le fessure della serranda abbassata a tre quarti: "Che lo sforzo sia con te".

-La folla ansante era compressa alle spalle dei miei genitori.

- Tra la folla zippata in una decina di centimetri e le mie gambe penzolanti dal letto rimaneva un corridoio di vuoto spazio-temporale largo un passo.

Indeciso tra la fuga e la curiosità optai per la seconda:
mi alzai rapido dal letto e con un balzo oltrepassai il nulla ma solo per trovarmi ad affrontare una nuova prova:
quei dieci centimetri di distanza tra me e il pc erano saturi di fratellanza che mi era impossibile guadagnare la vista al video.

Allora agii d'astuzia:
estrassi una merendina "Mulino Bianco: se non mi mangi sbaverai per le prossime tre ore" e ne decantai l'esistenza lasciandola deflagrare in un'apertura a scoppio.
Gli occhi di tutti i minori di anni quindici (stragrande maggioranza della folla) furono su di me. Poggiai l'esca sul lontano comodino osteggiando un innocente:
- Chi ne vuole un po'?

La merendina implose dalla paura.
Ma raggiunsi il mio obiettivo: si creò un varco che mi permise di arrivare a vedere il monitor. Ci misi poco a comprendere tutta la drammaticità della situazione.
Sullo schermo era stampata una foto e nel volto di mia mamma un'espressione da Alice nel paese delle meraviglie mentre entra nello specchio.

A scopo documentale riporto la foto con la sua didascalia:




Foto scattata alla veggente Vicka
mentre parla con due pellegrini.
Alle sue spalle appare l'immagine della Madonna.


Per averne di più: Click.



Il dialogo che ne seguì fu di un assurdo molto minimale:

MADRE: Guardate: una foto di Maria
IO: ...
PADRE: Dici?
IO: ...
MADRE: Che non vedi?
IO: [risolino isterico malcelato]
PADRE: Te che ne dici Miche'? Sarà vera?
IO: Si, certo, è in linea con il suo carattere: la Madonna adora essere fotografata, lo sanno tutti!
PADRE: ...
MADRE: ...
IO: [risolino diabolico]

Il silenzio di sconforto finale fu interrotto soltanto dal rumore stanco della ventola del pc che smise di girare: E' ora possibile smettere l'evangelizzazione.

LEVEL 16 - Ready? - GO!








Presente che ad un certo punto in quelle vecchie tragicommedie, c'è sempre uno che fa:
- Peggio di così non può andare!
Allora viene giù, dal nulla, una pioggia torrenziale, i capelli raddrizzati dai disastri del protagonista cedono al peso dell'acqua, intorno a lui si forma un vuoto cosmico che lascia lo spettatore in uno stato d'ansia da solitudine ed il cielo si oscura.

Ecco, per ora ho superato:

rugiada,

brina,

freddo,

desertificazione,

pioggia,

gelo,

disgelo,

gelo,

grandine,

neve,

bufere,

bufere,

bufere,

bufere,

alluvioni

e se continuo di questo passo supero anche il livello terremoto. Tanto ho la plafoniera che non si agiterebbe mai in preannunci infausti alla stregua di un lampadario: ha capito che gli avvertimenti sono inutili in casi del genere, non balla per una scossa di terremoto da tre soldi lei.

Sono arrivato fin quì senza neanche chiedere un ombrello: il bonus orgoglio non lo perdo di certo!

Spero di non finire la voglia di continuare prima di vedere il boss finale, leggende parlano di un certo Tsunami se ricordo bene il nome.

Non so se le piaghe d'Egitto siano un livello bonus o solo un modo per confermare il sadismo che aleggia nel mondo. Domani potrei svegliarmi tra rane e locuste, intanto ho fatto un bel cerchio d'UniPosca rosso sulla porta della mia stanza che sembra ci sia il divieto di transito.



Ditemi voi, sono sempre stato un tipo molto disponibile, lo dicono tutti:

mi metto una scopa in culo e VI ramazzo la stanza?

Ho un esame domani.

"For Absent Friend"

Genesis, Nursery Crime, 1971.



- ...
# ...
- Di nuovo senza far nulla?
# No, sto ascoltando musica.
- Bhè, si, sento. Ti sembra abbastanza?
# Si.

- Scemo, ero sarcastico: intendevo dire che non è abbastanza, no?
# E perché mai?
- Non so, fa qualcosa nel frattempo, impegnati!
# ...
- ...
# ..

- E non ti smuovi? sU!
# Potresti abbassare la voce, non costringermi ad alzare il volume.
- ...
# Grazie.

- Non volevo esaudire la tua superba richiesta mi ha lasciato esterrefatto.
# Ah, ora mi spiego la tua espressione da professore senza occhiali.
- Mai portati.
# Scemo, era un paragone.

- Ma, insomma sei sempre senza far nulla?
# Ascolterei musica se non fosse interferita da te.
- Non crescerai mai così.
# Hm?

- Si, non crescerai mai.
# Hm?
- Hai capito.

# La musica allarga la mente, non si parla mica di ragione: qui è l'anima che cresce!
- Ma cosa stai ascoltando?
# Black Tape for a Blue Girl.

- Ops, scusami, non volevo disturbarti.
# Non preoccuparti, ora lasciami in pace.

Date a Gabriel una corona di spine.

How Dare I Be So Beautiful?




"...

Wandering in the chaos the battle has left,


We climb up the mountain of human flesh,


To a plateau of green grass, and green trees full of life.


A young figure sits still by a pool,


He's been stamped "Human Bacon" by some butchery tool. (He is you)




Social Security took care of this lad.


We watch in reverence, as Narcissus is turned to a flower.






A FLOWER?

..."











Lyrics: Genesis, Supper's Ready, Foxtrot, 1972, UK.

Una di quelle giornate che a vederla (Part II)

P(re)S(criptum): Se hai avuto la sfortuna di perdere l'inizio della storia: Click.

...torno in camera e trovo seduta alla mia scrivania una figura degna delle immagini più surreali che Magritte ci abbia donato.
Un qualcosa di teoreticamente paragonabile, per probabilità, alla proiezione di una semidivinità arcaica scesa in terra per lasciare autografi alle masse:
c'è Thor che gioca con l'Allegr...hem...
c'è la mia genitrice seduta al pc.

E' presa da un'epica lotta contro la mia volpe di fuoco preferita (si, lo so, in realtà è un panda minore, ma la volpe ha un livello di epicità più alto):
cerca di convertire la malcapitata al cattolicesimo.
Il browser ostenta con forza il suo agnosticismo e si rifiuta di impostare il sito di Radio Maria come Home Page:
- E' una questione di principio: www.Google.com non si lascierà scardinare con tanta facilità!
Urla la volpetta con le fiamme che stanno per diventarle blu dalla rabbia.


volpetta di firefox


Passati i primi cinquantadue secondi in cui vivo uno stato a metà tra la semi-coscenza e il sonno R.E.M. (Loosing my Religion), cerco di convincere me stesso che sto sognando.
Nonostante i pizzicotti di circostanza, la REALTA' mi piomba tra i timpani come un disco di Ramazzotti feat: Pierferdinando Casini.
I successivi trentaquattro secondi li passo alla ricerca della fialetta del Clenil Compositum perduta.

Sbrufffff. Sbruffffff. Sbruffffffff.

Spruzzatomi mezzo litro di Clenil nel cavo orale, me ne sto per altri quarantasette secondi seduto sul letto, in attesa che la crisi d'asma, indotta dal cagionevole stato mentale, si calmi.

Dopo (52''+34''+47''=2' 13'' a cui sommare i sempre presenti 51'' di varie ed eventuali) circa tre minuti, malcelando il mio cagionevole stato psico-fisico, mi azzardo a pronunciar verbo:
- Mammina...Che fai?

E lei, con un tono di voce degno di un bluffatore di poker professionista:
- Navigo il Web, non lo vedi?


Svengo.

Una di quelle giornate che a vederla...

Una di quelle giornate che a vederla da lontano sembra una delle solite:

- Sveglia alle undici e un quarto perché durante tutta la notte le scosse di assestamento della massa aliena, a cui sembra che i temporali stimolino l'equivalente alieno dei nostri reumatismi, sovrastando il rumore dei tuoni, non ti hanno permesso di dormire.

- Colazione con il Pan di Via dono di quei lecca-culi degli elfi che vorrebbero venire a dormire sulla quercia centenaria di casa mia, già abitata tra l'altro...E statevene su un letto una volta tanto, dico io! Poi si imbottiscono di quell'erba che dicono curativa, con la scusa del torcicollo.

- Pranzo a base di pasticche al sapore di pasta italiana (maccheroni stracotti conditi con checiap e un pezzo di carne di manzo crudo per ogni pasticca), offerte da quei tipi della NASA, che ultimamente cercano scuse sempre più articolate per poter entrarmi in casa. Sembrano comporre una pasta semi-solida biancastra dalla bocca ogni volta che mia sorella gli passa a meno di dieci metri di distanza...penso che il contatto con l'alieno gli abbia attaccato qualche strana allergia.

- Una dolce merendina ravvivata da un particolarissimo vino rosso che i vampiri hanno lasciato nel pollaio della nostra casa al posto delle nostre povere gallinelle trovate in una situazione di anemia esasperata. Non so se tutto questo abbia a che fare con lo sciopero dei fari del vicino, fattostà che da quando i fari non svolgono più le loro funzioni, tutti tranne i vampiri, ci consigliano di dormire con le finestre chiuse anche se fa caldo. Quel vino mi ha lasciato una piacevole sensazione d'ebbrezza, però devo chiedere ai vampiri se comporta anche qualche controindicazione: ho visto il mio fratellino che succhiava con foga il cuore del mio vecchio Allegro Chirurgo.

[Comunicazione di servizio: Se hai perso i motivi della presenza di tante stramberie e vuoi recuperarli, basta un po' d'amore per la storia e un click]

Nulla sembrava presupporre chissà quale cambiamento repentino nel clima mite e qualunquista della giornata se non fosse stato che, al ritorno dalla merenda alla mia camera, trovo mia madre seduta in posa da informatico di professione, di fronte al mio laptop, con tanto di mouse tra le grinfie.

Mia madre è l'apostasia del pensiero informatico, l'anticoncezionale di ogni proposito telematico, l'antitesi del codice binario, il San Paolo persecutore dei NetRunner che non si convertirà mai.

Mia mamma che stringe il mouse è un po' come il Lancillotto che impugna un M-16.



...e la parte più sconvolgente di questo post deve ancora arrivare...stay tuned.

O i principi di base sono sbagliati o ci sono gli alieni.

...c'è qualcosa che non va, da oggi non mi fido, ho avuto l'ennesima conferma, le eccezioni sono troppe.

- Passi che a pranzo a casa di nonna più cibo prelevi dal piatto per spedirlo nello stomaco e più il contenuto aumenta di volume. Senza pietà.

- Che ogni volta che guardi uno spot pubblicitario che ti è piaciuto per la seconda volta dura clamorosamente meno tempo. Cronometro alla mano.

- Che i miei CD, oltre a riprodursi, spariscano. Nei backup poi c'è tutto tranne il salvataggio di quelli andati.

- Che l'entropia della mia stanza aumenta all'aumentare della cura che metto nel riordinarla. Come aumenta pure il volume della busta nera di immondizia che la mia stanza produce.


Ma non posso accettare che le pagine che ho da studiare lievitino, non sono dell'umore adatto per riuscire a mandare giù una cosa tanto grave...e la matematica dove è andata a farsi sodomizzare stasera?




Magari è solo che ho messo quei fogli troppo vicino ai CD.

Quasi quasi vado a prendere un po' d'aria, va!

Prendi in mano un pezzo di carta imbrattato, lancialo in piccoli pezzetti dentro il vento e vedrai che non avrai più paura di mostrarti quello che tanto non ricorderai neanche più.
Eppure la nostalgia dei pensieri volati via non puoi mica strapparla.

Se provassi invece a mostrarmi soltanto a chi pensi potesse capire, invece ti rendi conto di quanto sia impossibile spiegarsi. La decisione più logica sarebbe starmene seduto in silenzio.
Eppure tutto l'egocentrismo che c'è nel bisogno di dire non la smette di urlare.

E se parlassi senza avere la speranza di un ascoltatore? Se dicessi cose senza sperare che qualcuno proverà a capire? Potresti continuare a parlare da solo in silenzio, lo so.


Se fai una passeggiata al sole e nelle orecchie metti Help me warm this frozen heart dei Piano Magic, ti rendi conto che il sole non porta via nessun pensiero, che il vento non basta a farti smettere la voglia. ..magari il problema è solo quello.

The Perfect Night

Ho pensato potesse essere stimolante se non divertente poter passare un altro paio d'ore della vita nella contemplazione del mio panorama terrazzifero [di cui nel post del 25], ma sono atterrito di essere costretto ad affermare che:
stanotte i fari del vicino sono in sciopero, hanno deciso per una situazione di totale oscurità del quartiere per, a quanto pare, almeno tutta la notte. Sono ancora ignoti i motivi dello sciopero, nessuno prova ad azzardare ipotesi.

Nonna direbbe:
-Non parlar male che t'attiri le disgrazie!
Zio, invece:
-L'utilità delle cose si vede solo quando mancano.

A non approfondire sembrerebbe un problema da nulla, ma quei fari ormai sono entrati a far parte dell'ecosistema-quartiere: non si limitano più a svolgere il compito d'ipnosi dei frequentatori notturni di terrazze ma, tutto il vicinato ha imparato a fare affidamento sui fari che

1. Svolgono funzione orientativa per:
- Me che abito proprio li vicino.
- Ogni marinaio nel raggio di settecento metri quadrati (no, questa non so spiegarla).
- Ladri d'appartamento. (Non capisco: nel senso che rubano gli appartamenti o che rubano stando comodamente nei loro appartamenti?...bah, la vita è traboccante di bivi.)
- Gli alieni che tengono d'occhio in modo continuato e sospettosamente volgare l'aspiratore per le foglie secche del mio vicino. Si, si, anche il mio vicino ha bisogno di cambiare di tanto in tanto. Chi gli darebbe torto d'altronde? E' dura vivere una vita di solo taglia-erbe, il bisogno di nuove esperienze lo sentiamo tutti.

2. Vengono usati come trappola mortale per:
- Aerei guidati da piloti disinformati che scambiano gli illuminatori del mio vicino per le segnalazioni della torre di controllo dell'aereoporto di destinazione, con tragiche conseguenze. Non so se il mio vicino abbia qualcosa contro i piloti di areoplani o se lo strano fenomeno sia una conseguenza casuale e incontrollata.
- I vampiri in temporanea forma di pipistrello che, ad una 'sì forte esposizione luminosa, irrimediabilmente perdono il controllo del loro sistema d'ultrasuoni e si lanciano verso il nucleo di quelle probabili reazioni a fusione nucleare auto-alimentate, con tragiche conseguenze. Il mio vicino, infatti, pratica l'ammazzavampirismo per hobby. Nei momenti critici in cui, il suo taglia-erbe gli lascia preziosi minuti di attività alternative (causa: bisogno di raffreddamento del motore), si possono distinguere chiaramente (dalla stanza in cui io provo a studiare) le urla mostruose degli sventurati consanguinei di Vlad III che lui ammolletta al sole.

3. Sono sfruttati come:
- Fonte d'energia per la centrale fotoelettrica del mio quartiere:
una trovata geniale per fornire di elettricità abusiva a tutti gli abitanti delle case che dovrebbero attingere corrente dai fili che, passati per la "casa dai fari", ne escono privi di ogni energia.
Tra le altre cose, la nostra, è considerata l'unica centrale foto-elettrica dell'universo ad essere produttiva soprattutto di notte.

Tre tecnici della NASA, due vampiri due elfi e un'inquantificabile forma pensante di vita aliena stanno discutendo tra loro di un possibile impiego di centrali basate sul modello di questa, non solo per la realizzazione di una fonte energetica inestinguibile ma, finanche, come dimostrazione filologico-pratica dell'eternità del tempo [ in questa teoria d'utilizzo filosofico c'è lo zampino di quei fatalisti dei vampiri che per la prima volta si sono trovati d'accordo con gli elfi. L'odio-amore che hanno in comune verso la non-morte permette un dialogo di relativa pace tra le due razze (Nonno direbbe:
- Chi c'ha 'r pane non c'ha i denti.) ].

Il motivo di dissidio risiede nelle diverse interpretazioni dell'utilizzo sia teorico che pratico della centrale:

- I tecnici della NASA vorrebbero subito nascondere la nuova scoperta per poterne sfruttare l'idea originale nella regia di una serie televisiva denominata "Fox Mulder e Sydney Bristow: alla scoperta dell'eternità! ". Tutto questo per destinare gli incassi della serie allo studio del nervosismo umano come possibile fonte d'energia alternativa.

- I vampiri, dal canto loro, esigono la proprietà assoluta della centrale e di tutti i relativi copyright della scoperta, come pegno economico per la loro offesa: non possono tollerare la mancanza di valori estetici nella postura di quegli esponenti della loro razza spiaccicati sul vetro dei fari che fungono proprio da nutrimento per la centrale: esigono un'ammenda. Non sono filtrate informazioni relative all'uso che i vampiri farebbero della centrale.

- Gli Elfi sono divisi in due fazioni interne in disputa: tra loro c'è chi vorrebbe costruire "centrali elettriche eterne elfiche" nelle loro foreste elfiche per assicurarsi l'energia che permetterebbe loro di realizzare il sogno elfico di avere tutte le piante della foresta elfica in fiore anche di notte e senza spese; mentre altri sono decisi che il modo migliore per impiegare una simile forza è da cercarsi nella saggezza elfica, quindi vorrebbero attendere per la decisione finale almeno un'altra decina di migliaia d'anni.

- Gli o lo (che dir si voglia) alieno ha espresso la sua opinione ma nessuno ha gli organi sensoriali adatti per poterla percepire.

Un parente qualsiasi direbbe:
- Ognuno porta l'acqua al suo mulino.


intanto

le tenebre regnano incontrastate su CANALAT.