Una di quelle giornate che a vederla...

Una di quelle giornate che a vederla da lontano sembra una delle solite:

- Sveglia alle undici e un quarto perché durante tutta la notte le scosse di assestamento della massa aliena, a cui sembra che i temporali stimolino l'equivalente alieno dei nostri reumatismi, sovrastando il rumore dei tuoni, non ti hanno permesso di dormire.

- Colazione con il Pan di Via dono di quei lecca-culi degli elfi che vorrebbero venire a dormire sulla quercia centenaria di casa mia, già abitata tra l'altro...E statevene su un letto una volta tanto, dico io! Poi si imbottiscono di quell'erba che dicono curativa, con la scusa del torcicollo.

- Pranzo a base di pasticche al sapore di pasta italiana (maccheroni stracotti conditi con checiap e un pezzo di carne di manzo crudo per ogni pasticca), offerte da quei tipi della NASA, che ultimamente cercano scuse sempre più articolate per poter entrarmi in casa. Sembrano comporre una pasta semi-solida biancastra dalla bocca ogni volta che mia sorella gli passa a meno di dieci metri di distanza...penso che il contatto con l'alieno gli abbia attaccato qualche strana allergia.

- Una dolce merendina ravvivata da un particolarissimo vino rosso che i vampiri hanno lasciato nel pollaio della nostra casa al posto delle nostre povere gallinelle trovate in una situazione di anemia esasperata. Non so se tutto questo abbia a che fare con lo sciopero dei fari del vicino, fattostà che da quando i fari non svolgono più le loro funzioni, tutti tranne i vampiri, ci consigliano di dormire con le finestre chiuse anche se fa caldo. Quel vino mi ha lasciato una piacevole sensazione d'ebbrezza, però devo chiedere ai vampiri se comporta anche qualche controindicazione: ho visto il mio fratellino che succhiava con foga il cuore del mio vecchio Allegro Chirurgo.

[Comunicazione di servizio: Se hai perso i motivi della presenza di tante stramberie e vuoi recuperarli, basta un po' d'amore per la storia e un click]

Nulla sembrava presupporre chissà quale cambiamento repentino nel clima mite e qualunquista della giornata se non fosse stato che, al ritorno dalla merenda alla mia camera, trovo mia madre seduta in posa da informatico di professione, di fronte al mio laptop, con tanto di mouse tra le grinfie.

Mia madre è l'apostasia del pensiero informatico, l'anticoncezionale di ogni proposito telematico, l'antitesi del codice binario, il San Paolo persecutore dei NetRunner che non si convertirà mai.

Mia mamma che stringe il mouse è un po' come il Lancillotto che impugna un M-16.



...e la parte più sconvolgente di questo post deve ancora arrivare...stay tuned.

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