" Ne ho viste di cose che voi umani... "

"... Sprofondai per ere incommensurabili, spiraleggiando senza peso attraverso mille vortici turbinosi, mulinato e sballottato giù per gorghi abissali, dispiegato sulla matrice in sgretolazione del continuum, fantasma senza sogni in volo dal presente cosmico. Poi un milione di granuli di luce costellarono l'oscurità sopra di me, illuminando la curvilinea sconfinatezza di sentieri spaziotemporali snodantisi oltre le stelle sino al confine galattico. Le mie dimensioni si ridussero a un'estensione metafisica dello zero astrale, venni spinto in alto verso le stelle. Corridoi di luci s'infrangevano e frantumavano intorno a me, superai Aldebaran, mi librai su Betelgeuse e Vega, sfrecciai oltre Antares, infine mi fermai a un centinaio d'anni luce dal fulgore di Canopo. Trascorsero tre ere. Il tempo si addensava in giganteschi schieramenti che si scontravano come universi difettosi. Improvvisamente gli infiniti mondi del domani mi si schiusero dinanzi: diecimila anni, centomila, incalcolabili millenni mi saettarono accanto in una nebbia luminosa, una cascata iridescente di stelle e nebulose intrecciata alle guizzanti traiettorie dei voli esplorativi.
Entrai nel tempo profondo ..."


Tre considerazioni su tutto ciò:

1. Philip Kindred Dick & Ridley Scott vs. James Graham Ballard: 1 - 1 .

2. Posso smettere di risparmiare per le mie prossime vacanze.

3. Vorrei conoscere lo spacciatore di tutte queste personcine a me care.

Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattino ha l'oro in bocca. Il mattin...

Dopo la trentina di giorni e più passati sveglio ad aspettare l'alba per poter osservare, in terza persona, tutto il proprio lato oscuro della forza che prende a combattere contro ogni rumore nel raggio di cento piedi.
Dopo questo mesetto in cui si vedevano, intorno al mio letto, svolazzare oggetti (contundenti e non) senza apperente motivo.
Dopo questo mesetto in cui iniziavo a disseminare delle strane scariche elettriche blu dalle punta delle dita, e non solo.
Dopo questo mesetto in cui il mio corpo anelava una spada laser, mi sono reso conto che non ne potevo più dell'insonnia.
Indeciso tra lo spacciare l'annerimento del mio arto superiore destro per una tintarella precoce o per un tatuaggio un po' d'avanguardia, qualche giorno fa, ho deciso:
ho invitato a cena il Sig. Ipno che, da buon meridionale, si è portato con se mamma, babbo, gemello e figliolo.

Da dire, per quanto riguarda quella cenetta, ci sarebbe molto...

A partire dalle migliaia di telefonate che ho dovuto fare per svegliare quel pelandrone, ad arrivare a tutte le storie che facevano tutti ogni volta che provavo ad illuminare il cibo anche solo con una candelina:
immaginate voi una tavolata con intorno tutti quei tipi, tutti vestiti di nero, tutti darkettoni persi che secondo me anche il sangue gli scorre nerastro...mi sentivo quasi quasi l'impersonificazione del reggae...

Io poi: il reggae...bah.

" 'Cause every little thing gonna be all right!"

...bah...


Immaginate voi...
e quel mortimer del padre pretendeva che:
- Le Tenebre devono regnare!

e quella gioia vivente della mamma:
- Voglio la notte e la voglio senza Lunaaa!

e quel metallaro del fratellino:
- Endless night always preserving the calm.

e il figliolino che, tra un francobollino di lsd e un funghetto:
- Spegni quei Flash che mi flashano na cifra, non poi capì, sto a flasha'!

e Ipno:
- ...


Un altro tra i problemi è stato trovare posto per tutte quelle ali...ma io non lo so se possono essere così spocchiose queste divinità!

Per non parlare del fastidio di quel pazzerello di Hermes che continuava a fare avanti e indietro ogni minuto e s'incazzava anche ogni volta che qualcuno provava a dir qualcosa in sua presenza.
- Silenzio, parla Hermes!


...pretenziosi tutti quanti...ma chi si credono d'essere?!?


Passando oltre, a fine cena c'era:

Morfeo che continuava a dare allucinogeni gratis a tutti,

Thanatos che continuava a dire che quella roba ci avrebbe fatto fare una brutta fine e lui lo sa,

Nyx che continuava a borbottare con suo marito per i riflessi che arrivavano attraverso le serrande chiuse dei fari (cfr. post del 24/05) del vicino. Stavano per andare a protestare quando li ho distratti con un disco dei Death a volume da divinità greca.

Thanatos si è particolarmente compiaciuto quando gli ho rivelato l'omonimia tra ciò che lui rappresenta e il gruppo che ascoltavamo, ascolta death-metal da quando è in fasce ma non sa l'inglese: cita a pappardella...gli dei di oggi non sono più colti come un tempo!

In tutto questo miasma Ipno continuava a dormire con il tiramisù in bocca.



Ed io ancora non riuscivo a spiegargli i miei disturbi...

Ci sono volte

Ci sono volte in cui guardi qualcosa e pensi che avresti voluto farla te...

...ecco, mi piacerebbe scrivere cose così.

La cacca di Apollo è notoriamente acidula.

...Sudo ma ho freddo...


...L'incertezza di stomaco mi spaventa...


...Il piacere per il Glam termina inesorabile dove inizia Max Pezzali...


...Ci sono dei posti in cui l'ALTERNATIVITA' climatica fa paura...

...Passeggiavo in simpatica compagnia quando abbiamo visto la Madonna: il primo problema che è sorto era inerente alla professione della suddetta: com'è ovvio, ci si è subito chiesti se si trattava della pop-star o dell'altra. Il secondo problema ha alzato notevolmente il tono della discussione: ci si è chiesti se poteva trattarsi di un lama-donna. Perchè in effetti, per i lama non potrà mai funzionare come per il leone e la leonessa: il lama-donna non può mica chiamarsi laMessa, che altrimenti si torna nei temi religiosi dai quali dio ci scampi!














Thanks to: Bigazzi & A-ume.

Una di quelle giornate che a vederla (Part III: Epilogo)

Se pensi che sia inteligente andare a leggere il resto: Click.


Si, ecco...il post precedente terminò con il mio svenimento; eppure la parte stimolante ancora non giungeva.

Come ovvio nessuno dei presenti o dei successivi accorsi si curò di me supino accanto agli scheletri che vivono sotto al mio letto. Stringevo ancora tra le mani una fialetta di clenil compositum indecisa tra il rotolamento verso il pavimento o il riposo caldo nell'estremità del mio arto sì paterno.

Mi svegliai per necessità d'aria: provato dalla postura che mi affaticava il respiro.
Assolsi alle necessità primarie: mi issai a sedere sul letto, riposi la fialetta nel cassetto che gli fa da dimora, raccolsi i capelli in un elastico per poi, alzare lo sguardo verso il resto della mia camera.
Descrivo a breve la situazione:

- La folla accorsa era accanita, spintoni e colpi proibiti si sprecavano tra gli astanti alla disperata ricerca di qualche centimetro di vuoto in cui imbucare il proprio raggio visivo in direzione del mio monitor.

- Mio padre giunse con una manciata di secondi troppo tardi e fu costretto a svelare tutto il proprio autoritarismo per permettersi una posizione degna di un capo famiglia che si rispetti: Ruggì. In un attimo fu accanto alla detentrice del mouse, sua moglie, a pochi pollici dallo schermo.

- Mia madre, timorosa di una eventuale perdita improvvisa di forza politica, era attenta a tenere lo scettro sempre a contatto con il corpo: le dita che stringevano il mouse iniziavano a prendere una stramba colorazione violacea per lo sforzo.

- I toni si mantenevano epici grazie ad una eco che penetrava tra le fessure della serranda abbassata a tre quarti: "Che lo sforzo sia con te".

-La folla ansante era compressa alle spalle dei miei genitori.

- Tra la folla zippata in una decina di centimetri e le mie gambe penzolanti dal letto rimaneva un corridoio di vuoto spazio-temporale largo un passo.

Indeciso tra la fuga e la curiosità optai per la seconda:
mi alzai rapido dal letto e con un balzo oltrepassai il nulla ma solo per trovarmi ad affrontare una nuova prova:
quei dieci centimetri di distanza tra me e il pc erano saturi di fratellanza che mi era impossibile guadagnare la vista al video.

Allora agii d'astuzia:
estrassi una merendina "Mulino Bianco: se non mi mangi sbaverai per le prossime tre ore" e ne decantai l'esistenza lasciandola deflagrare in un'apertura a scoppio.
Gli occhi di tutti i minori di anni quindici (stragrande maggioranza della folla) furono su di me. Poggiai l'esca sul lontano comodino osteggiando un innocente:
- Chi ne vuole un po'?

La merendina implose dalla paura.
Ma raggiunsi il mio obiettivo: si creò un varco che mi permise di arrivare a vedere il monitor. Ci misi poco a comprendere tutta la drammaticità della situazione.
Sullo schermo era stampata una foto e nel volto di mia mamma un'espressione da Alice nel paese delle meraviglie mentre entra nello specchio.

A scopo documentale riporto la foto con la sua didascalia:




Foto scattata alla veggente Vicka
mentre parla con due pellegrini.
Alle sue spalle appare l'immagine della Madonna.


Per averne di più: Click.



Il dialogo che ne seguì fu di un assurdo molto minimale:

MADRE: Guardate: una foto di Maria
IO: ...
PADRE: Dici?
IO: ...
MADRE: Che non vedi?
IO: [risolino isterico malcelato]
PADRE: Te che ne dici Miche'? Sarà vera?
IO: Si, certo, è in linea con il suo carattere: la Madonna adora essere fotografata, lo sanno tutti!
PADRE: ...
MADRE: ...
IO: [risolino diabolico]

Il silenzio di sconforto finale fu interrotto soltanto dal rumore stanco della ventola del pc che smise di girare: E' ora possibile smettere l'evangelizzazione.

LEVEL 16 - Ready? - GO!








Presente che ad un certo punto in quelle vecchie tragicommedie, c'è sempre uno che fa:
- Peggio di così non può andare!
Allora viene giù, dal nulla, una pioggia torrenziale, i capelli raddrizzati dai disastri del protagonista cedono al peso dell'acqua, intorno a lui si forma un vuoto cosmico che lascia lo spettatore in uno stato d'ansia da solitudine ed il cielo si oscura.

Ecco, per ora ho superato:

rugiada,

brina,

freddo,

desertificazione,

pioggia,

gelo,

disgelo,

gelo,

grandine,

neve,

bufere,

bufere,

bufere,

bufere,

alluvioni

e se continuo di questo passo supero anche il livello terremoto. Tanto ho la plafoniera che non si agiterebbe mai in preannunci infausti alla stregua di un lampadario: ha capito che gli avvertimenti sono inutili in casi del genere, non balla per una scossa di terremoto da tre soldi lei.

Sono arrivato fin quì senza neanche chiedere un ombrello: il bonus orgoglio non lo perdo di certo!

Spero di non finire la voglia di continuare prima di vedere il boss finale, leggende parlano di un certo Tsunami se ricordo bene il nome.

Non so se le piaghe d'Egitto siano un livello bonus o solo un modo per confermare il sadismo che aleggia nel mondo. Domani potrei svegliarmi tra rane e locuste, intanto ho fatto un bel cerchio d'UniPosca rosso sulla porta della mia stanza che sembra ci sia il divieto di transito.



Ditemi voi, sono sempre stato un tipo molto disponibile, lo dicono tutti:

mi metto una scopa in culo e VI ramazzo la stanza?

Ho un esame domani.

"For Absent Friend"

Genesis, Nursery Crime, 1971.



- ...
# ...
- Di nuovo senza far nulla?
# No, sto ascoltando musica.
- Bhè, si, sento. Ti sembra abbastanza?
# Si.

- Scemo, ero sarcastico: intendevo dire che non è abbastanza, no?
# E perché mai?
- Non so, fa qualcosa nel frattempo, impegnati!
# ...
- ...
# ..

- E non ti smuovi? sU!
# Potresti abbassare la voce, non costringermi ad alzare il volume.
- ...
# Grazie.

- Non volevo esaudire la tua superba richiesta mi ha lasciato esterrefatto.
# Ah, ora mi spiego la tua espressione da professore senza occhiali.
- Mai portati.
# Scemo, era un paragone.

- Ma, insomma sei sempre senza far nulla?
# Ascolterei musica se non fosse interferita da te.
- Non crescerai mai così.
# Hm?

- Si, non crescerai mai.
# Hm?
- Hai capito.

# La musica allarga la mente, non si parla mica di ragione: qui è l'anima che cresce!
- Ma cosa stai ascoltando?
# Black Tape for a Blue Girl.

- Ops, scusami, non volevo disturbarti.
# Non preoccuparti, ora lasciami in pace.

Date a Gabriel una corona di spine.

How Dare I Be So Beautiful?




"...

Wandering in the chaos the battle has left,


We climb up the mountain of human flesh,


To a plateau of green grass, and green trees full of life.


A young figure sits still by a pool,


He's been stamped "Human Bacon" by some butchery tool. (He is you)




Social Security took care of this lad.


We watch in reverence, as Narcissus is turned to a flower.






A FLOWER?

..."











Lyrics: Genesis, Supper's Ready, Foxtrot, 1972, UK.

Una di quelle giornate che a vederla (Part II)

P(re)S(criptum): Se hai avuto la sfortuna di perdere l'inizio della storia: Click.

...torno in camera e trovo seduta alla mia scrivania una figura degna delle immagini più surreali che Magritte ci abbia donato.
Un qualcosa di teoreticamente paragonabile, per probabilità, alla proiezione di una semidivinità arcaica scesa in terra per lasciare autografi alle masse:
c'è Thor che gioca con l'Allegr...hem...
c'è la mia genitrice seduta al pc.

E' presa da un'epica lotta contro la mia volpe di fuoco preferita (si, lo so, in realtà è un panda minore, ma la volpe ha un livello di epicità più alto):
cerca di convertire la malcapitata al cattolicesimo.
Il browser ostenta con forza il suo agnosticismo e si rifiuta di impostare il sito di Radio Maria come Home Page:
- E' una questione di principio: www.Google.com non si lascierà scardinare con tanta facilità!
Urla la volpetta con le fiamme che stanno per diventarle blu dalla rabbia.


volpetta di firefox


Passati i primi cinquantadue secondi in cui vivo uno stato a metà tra la semi-coscenza e il sonno R.E.M. (Loosing my Religion), cerco di convincere me stesso che sto sognando.
Nonostante i pizzicotti di circostanza, la REALTA' mi piomba tra i timpani come un disco di Ramazzotti feat: Pierferdinando Casini.
I successivi trentaquattro secondi li passo alla ricerca della fialetta del Clenil Compositum perduta.

Sbrufffff. Sbruffffff. Sbruffffffff.

Spruzzatomi mezzo litro di Clenil nel cavo orale, me ne sto per altri quarantasette secondi seduto sul letto, in attesa che la crisi d'asma, indotta dal cagionevole stato mentale, si calmi.

Dopo (52''+34''+47''=2' 13'' a cui sommare i sempre presenti 51'' di varie ed eventuali) circa tre minuti, malcelando il mio cagionevole stato psico-fisico, mi azzardo a pronunciar verbo:
- Mammina...Che fai?

E lei, con un tono di voce degno di un bluffatore di poker professionista:
- Navigo il Web, non lo vedi?


Svengo.

Una di quelle giornate che a vederla...

Una di quelle giornate che a vederla da lontano sembra una delle solite:

- Sveglia alle undici e un quarto perché durante tutta la notte le scosse di assestamento della massa aliena, a cui sembra che i temporali stimolino l'equivalente alieno dei nostri reumatismi, sovrastando il rumore dei tuoni, non ti hanno permesso di dormire.

- Colazione con il Pan di Via dono di quei lecca-culi degli elfi che vorrebbero venire a dormire sulla quercia centenaria di casa mia, già abitata tra l'altro...E statevene su un letto una volta tanto, dico io! Poi si imbottiscono di quell'erba che dicono curativa, con la scusa del torcicollo.

- Pranzo a base di pasticche al sapore di pasta italiana (maccheroni stracotti conditi con checiap e un pezzo di carne di manzo crudo per ogni pasticca), offerte da quei tipi della NASA, che ultimamente cercano scuse sempre più articolate per poter entrarmi in casa. Sembrano comporre una pasta semi-solida biancastra dalla bocca ogni volta che mia sorella gli passa a meno di dieci metri di distanza...penso che il contatto con l'alieno gli abbia attaccato qualche strana allergia.

- Una dolce merendina ravvivata da un particolarissimo vino rosso che i vampiri hanno lasciato nel pollaio della nostra casa al posto delle nostre povere gallinelle trovate in una situazione di anemia esasperata. Non so se tutto questo abbia a che fare con lo sciopero dei fari del vicino, fattostà che da quando i fari non svolgono più le loro funzioni, tutti tranne i vampiri, ci consigliano di dormire con le finestre chiuse anche se fa caldo. Quel vino mi ha lasciato una piacevole sensazione d'ebbrezza, però devo chiedere ai vampiri se comporta anche qualche controindicazione: ho visto il mio fratellino che succhiava con foga il cuore del mio vecchio Allegro Chirurgo.

[Comunicazione di servizio: Se hai perso i motivi della presenza di tante stramberie e vuoi recuperarli, basta un po' d'amore per la storia e un click]

Nulla sembrava presupporre chissà quale cambiamento repentino nel clima mite e qualunquista della giornata se non fosse stato che, al ritorno dalla merenda alla mia camera, trovo mia madre seduta in posa da informatico di professione, di fronte al mio laptop, con tanto di mouse tra le grinfie.

Mia madre è l'apostasia del pensiero informatico, l'anticoncezionale di ogni proposito telematico, l'antitesi del codice binario, il San Paolo persecutore dei NetRunner che non si convertirà mai.

Mia mamma che stringe il mouse è un po' come il Lancillotto che impugna un M-16.



...e la parte più sconvolgente di questo post deve ancora arrivare...stay tuned.