altre albe

tuuuutti tutti quei milioni di volte che la paura e la voglia di avere uno spazio grande bianco da riempire, alla fine vince troppo spesso la paura. sempre la solita lotta contro la luce. la parte più difficile da arrivare, quella che da il lato vero del piacere è quella che dura meno, come al solito. la parte bella è sempre il culmine a metà tra una scelta e l'altra. il momento di maggiore potenza. non l'attimo prima della scelta, tutto lo spazio che c'è prima del momento in cui la scelta si pone. una volta decifrata la domanda il resto sono solo battaglie a suon di ipocrisie. e gare a chi salta più in alto contro non l'accidia, solo contro la voglia di non farsi vedere mai. come sentire il bisogno di regalarne di carezze a cascate per il terrore di essere costretto a riceverne, camminiamo vicino quanto vuoi, ma con le mani sempre sempre dentro alle tasche, sempre con una sigaretta accesa tra la lingua e il cielo.




il giorno in cui farò un figlio lo voglio donna, lo chiamo vera.





PS: si, volevo scrivere a te, solo che non riesco se non a parlare da solo, che poi è il motivo del blog, il fatto che non so aprire e chiudere discorsi che siano condivisibili.
 
 
 
 
 
 
ecco