comunicazione di servizio

Sono affranto per tutte quelle svariate centinaia di persone che passano le loro giornate a premere il tasto "Aggiorna", a cadenze più o meno regolari, sulla finestra del loro browser aperto su questo sito nella ricerca disperata di un nuovo post.

E' solo che:

il pc ha i problemi che ha, la linea telefonica ha i problemi che ha, il mouse, la tastiera e il video, lo stereo il ventilatore e la libreria stanno per cedere.
Nei pochi momenti in cui il computer smette di litigare con i fili del modem, lo stereo smette di invidiare le casse del pc e la libreria smette di fare il broncio, io sono in corpo, mente e spirito logisticamente impossibilitato ad arrivare con le manine sulla tastiera.

Tutto questo per dire che è fine Agosto un po' per tutti e che tutte le forze le sto impiegando nel tentativo di rimanere appeso ad un estate che non mi va di vedere andar viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.




...vado ad accendere l'aria condizionata e a bere succo d'ananas gelido in costume e occhiali da sole tra le sabbie dei miei sogni: ciao.

Uno di quei libri che avrei dovuto scrivere:

"...

...ed era per questo che non riusciva a specchiarsi per nessun motivo.
Non era la poca sicurezza a fermarla, lei era da sempre profondamente convinta delle proprie possibilità, eppure c'era sempre, pronta all'angolo, la talpa cieca della paura a terrorizzarla.

Non era di certo la paura di un rifuto oculato a ghiacciare tutte le di lei iniziative, quanto piuttosto un timore insormontabile di aver paesato di fronte, tutto il proprio aspetto. Di poter guardare in faccia, negli occhi tutta se stessa. Di avere tutte quelle certezze che si è sempre sperato di non ricevere.

Non era autocommiserazione, quanto piuttosto narcisismo assoluto a stimolarle tutta quella timidezza.

Era l'eccessiva prudenza del giocatore perdente che non rischia neanche nella certezza della vittoria, eccessiva prudenza sarebbe il caso di soprannominarla.

Aveva paura di non essersi mai guardata ed era per questo che non riusciva a specchiarsi per nessun motivo...

..."






Cheese!



F L A S H







...e si sa che i click sono un lusso di pochi nell'epoca del digitale.

Eppoi vengono a chiedermi come mai i giovani si drogano.

Di colpo ti accorgi di quanto non ti eri reso conto fino ad ora...e solo allora, in perfetto stile Willy il Coyote, prendi a cadere...ed è alto, molto...e hai tutto il tempo che vuoi...e allora prendi a pensarci su per un po':

- Ma si...ora che ci penso è proprio così: stavo cadendo già da un bel po'! Vero? E'?

Il problema è che infondo lo sai che fino a poco fa non stavi cadendo...e vorresti chiedere a qualcuno il motivo della caduta ma hai così tanta paura di sapere la risposta che vorresti far finta di nulla...ed è quello che fai.



Fischietti.


E hai paura di guardare giù, allora non ti chiedi dov'è che andrai a sbattere la testa, piuttosto ce la metti tutta: cerchi in tutti i modi di trovare un motivo per cui apprezzare la situazione in cui sei...e provi:
un po' come pensare:

- Pensa che se piovesse sarebbe molto peggio, no?...No?...No.


Non basta.


Allora provi a tornare in quel sovrappensiero che ti aveva lasciato un sorrisetto stampato fino a poco fa...e provi...ma il solo pensiero del "ritorno" non ti permette di avere completa inconsapevolezza del presente. E allora?

Vorresti guardare verso giù, ma sai che sarebbe un po' come andare a controllare la dinamite inesplosa, in perfetto stile Willy il Coyote...e non ci caschi un'altra volta: è già tanto sapere di cadere...


Vai e controlli, in perfetto stile Willy il Coyote, ti bei dei tuoi stessi errori, non li eviti ma piuttosto le provi tutte per caderci di nuovo dentro: ti volti a guardare giù.

























Eppure una cosa rimane tra quelle che fanno ridere fin quasi alle lacrime: la convinzione profonda che il trucco per non cadere è solo non accorgersi di stare in alto...e lo sai che ormai non si può più.



E allora sorridi fischiettando.