Uno di quei libri che avrei dovuto scrivere:

"...

...ed era per questo che non riusciva a specchiarsi per nessun motivo.
Non era la poca sicurezza a fermarla, lei era da sempre profondamente convinta delle proprie possibilità, eppure c'era sempre, pronta all'angolo, la talpa cieca della paura a terrorizzarla.

Non era di certo la paura di un rifuto oculato a ghiacciare tutte le di lei iniziative, quanto piuttosto un timore insormontabile di aver paesato di fronte, tutto il proprio aspetto. Di poter guardare in faccia, negli occhi tutta se stessa. Di avere tutte quelle certezze che si è sempre sperato di non ricevere.

Non era autocommiserazione, quanto piuttosto narcisismo assoluto a stimolarle tutta quella timidezza.

Era l'eccessiva prudenza del giocatore perdente che non rischia neanche nella certezza della vittoria, eccessiva prudenza sarebbe il caso di soprannominarla.

Aveva paura di non essersi mai guardata ed era per questo che non riusciva a specchiarsi per nessun motivo...

..."






Cheese!



F L A S H







...e si sa che i click sono un lusso di pochi nell'epoca del digitale.

Nessun commento: