oooonceeeee upon a timeee

prima di sapere che i pantaloni neri con le felpe blu non vanno,
prima ancora di capire il bello del tono su tono. prima
ancora
di sapere il lato verso cui si girano le chiavi dentro alle porte troppo aperte.
prima di sapere come è facile scacciare le voci di tutti con un tasto vol-up.

Ti ricordi che freddo mandava quel vento che sapeva di tutti i castelli della sabbia di tutta l’estate appena andata.
quella volta che avevo lasciato il commodore64 fuori portata. avevamo le maglie senza maniche e i costumi appiccicosi di quando le mamme ancora non hanno trovato la fantasia per il cambio di stagione.
avevi fango anche sulle sopracciglia e colavamo sempre di sangue da
un ginocchio o due.

Hai fatto per fermarti a bere da una fontanella bassa appena meno di te: Guarda, c’è un pesce, corri, guarda!
solo per farmi avvicinare un po’ per schizzarmi meglio.
e poi correvi via. preestooo.
e non ti arrivavo quasi mai. e le volte in cui ti arrivavo,
poi
non sapevo mai che cosa fare.

quelle si che erano risate vere, sorrisi forti.
e poco dopo, quelle urla: E’ prontooOOo.
e ogni volta era ogni volta troppo Di già?.
un paio di ciao svogliati e il ritorno verso casa lento, con gli occhi a mezz’asta.

Era ancora troppo presto per desiderare il verso di un cellulare, o per il sapore duro di: Ancora un’altra sigaretta.
eppure la nostalgia, la nostalgia ce l’avevamo già colorata a cera fuori dai bordi dei sospiri.

- Michiii. Era ora!
- ...
- Che hai fatto oggi?
- Niente.
- Ma possibile che non fai mai niente te?
- Mamma, daai, ho fame.

niente...non avevo fatto niente. e lo pensavo.
non potevo capire che non erano buchi di ricci di mare quelli, non potevo sapere che avevo passato quei giorni a scoppiarmi le bollicine dei piedi sugli spigoli delle stelle.



"...
you think i got my eyes closed,
but i'm lookin' at you the whole fuckin' time
..."

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