a chi rimembra ancora quel tempo della sua vita mortale

definisci struggente:

“…
Ho anche la testa. L'ho fatta cuocere e colare in bronzo nero, e la tengo nel cassetto della scrivania. [...]
E' bellissima:
sottile,
minuscola,
angosciata.
Ma è lei. La tiro fuori spesso, durante il giorno, e resto a contemplarla.
E così, vedete, dopotutto ho ancora la mia stella qui con me.
…”         - Patrick McGrath, Follia, Adelphi, Milano, 1998.

e poi trova il modo giusto per buttarla dentro il cranio bacato di un caminetto. trovami un camino. accendimi un camino. scalda. scalda. scalda. s c a l d a .

trova il modo per non bruciare niente.

un giorno facciamo un giro in un negozio di quelli che hanno di tutto un po’. un giorno ci regaliamo una presina per uno. un guanto ignifugo. e una tanica di benzina. e una gomma da cancellare, la gomma pane, che cancella solo le sbavature.
un giorno facciamo un giro dietro a un tram, e depenniamo tutti i ricordi sbagliati che troviamo. facile, no?




definisci: fossero rimasti pure tutti nascosti, tutti gli altri. tanto non ho mai pensato che ne sarebbe valso di penarmi.




definisci: la traccia che lasciano le lumache.



e non chiedermelo più.

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