
allora
decidi di farti una doccia che
magari
ti lava via dal muso quella smorfia da
vinile incantato,
da vinile incantato.
ti trovi in piedi in quel metro quadro di pioggia sintetica (senza ombrello) ma l'acqua calda non fa
che
rallentare
ancora
quel
tono
da
moviola
che
hai affisso al muso.
quel
tono
da
moviola
che
hai affisso al muso.
rallentare ancora quel tono da moviola

che hai affisso al muso.
Un disegno aiuterebbe, si...ma non sarebbe abbastanza. Ci vorrebbe una foto, tanto per avere la speranza che qualcosa di bello, anche solo da guardare, ci sia...che si possa toccare, anche, volendo, avendone la possibilità.
Invece, ti trovi negli occhi, una di quelle vecchie foto ingiallite, tutte inseppiolite
un po' dal tempo,
un po', secondo me, sono inseppiolite già in partenza.
Non c'è neanche bisogno di aver qualcuno accanto che ti dica:
"E' la cugina del marito di tuo zio Peppe buonanima"
Per accenderti la curiosità di saperne di più.
Anzi, quello la spegnerebbe la curiosità.
La curiosità di sapere di che colore erano le sedie...e tutto il resto
q u e l g i o r n o.
A volte bastano un pugno di sfumature seppia a tenerti fissi i pensieri per un po'. A volte.
Stile Moonwalk.
Lemme, lemme, poi, ti trovi, a descrivere, quella, sottocategoria, di serate, in cui...
Si direbbe uno di quei vecchi vinili incantati.
Vecchi vinili incantati.
Uno di quei dischi che neanche c'è bisogno di farli girare che, tanto, son belli lo stesso,
già così.